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Июль
2024

Limite di capienza al Pedocin di Trieste: code all’ingresso e utenti infuriati

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TRIESTE Ogni piccolo cambiamento, nel microcosmo dello storico stabilimento balneare Pedocin, è sempre stato vissuto nel tempo come qualcosa di difficile da digerire. Come la biglietteria automatica inserita qualche anno fa o l’aumento di 10 centesimi del 2023. Se poi si parla di modifiche sostanziali, nella capienza, quel cambiamento diventa una rivoluzione.

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Ingressi contingentati

Ed è così che il bagno Lanterna, questo il nome ufficiale della spiaggia del Comune di Trieste, sta vivendo la sua prima estate con ingressi contingentati per questioni di sicurezza. Per garantire evacuazioni adeguate in caso di emergenza. Un aspetto mai considerato prima nella storia della spiaggia e che lo stesso Comune di Trieste ha deciso di affrontare per assicurare un piano di fuga alle centinaia di persone che in estate frequentano lo spazio. Piano che però ha creato più di qualche malumore nelle ultime settimane, a causa delle file che si formano quando il tetto massimo di bagnanti viene raggiunto.

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Lamentele social

Le code si formano spesso sotto il sole e vengono raccontate dagli utenti arrabbiati anche sui social. Lamentele sono giunte anche al Comune, che però ribadisce come la misura necessaria e soprattutto fondamentale per la tutela degli stessi fruitori.

La capienza attuale è fissata a 506 posti per l’area femminile e 240 per quella maschile. Venerdì mattina, alle 9.30, le donne all’interno erano già 417, 108 gli uomini.

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Delusione e rassegnazione

Fuori qualche delusione mista a rassegnazione. «Bisogna venire qui e sperare – racconta Paola, habitué da anni del Pedocin – non si sa mai se si troveranno persone fuori in attesa o se ci sarà spazio. Alle volte ho dovuto rinunciare. Dispiace perché ci vengo da una vita e adesso è una sfida. Avevo saputo del limite fissato, ma molte persone non erano a conoscenza della novità, che è emersa nelle scorse settimane con l’arrivo del caldo e i primi pienoni dalla parte delle donne. È allora – ricorda – che sono iniziate le code. Capisco le questioni di sicurezza, ma si potrebbe almeno creare un punto ombreggiato all’esterno, per chi aspetta».

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«C’è tanta gente arrabbiata – confermano dal chiosco fuori dallo stabilimento – e passano anche tantissimi turisti». Ma c’è anche chi non sapeva nulla degli accessi calmierati. Come Anna, mamma di due bambini: «L’ho scoperto qualche giorno fa. Le motivazioni sono comprensibili, ma per chi resta fuori è un dramma. Adoriamo il Pedocin, per tante persone è una comodità oltre che un’abitudine».

I suggerimenti e la replica

Tra le donne sedute al bar c’è chi suggerisce al Comune di pubblicare online il numero di presenze dentro il Pedocin, aggiornate in tempo reale, e c’è chi propone di posizionare un cartello fuori, che avvisa del numero massimo.

L’assessore al Patrimonio Elisa Lodi sottolinea che «a nessuno fa piacere ridurre l’affluenza, ma è una questione tecnica. Capisco il disagio che si può a creare, però ne va della sicurezza delle persone che frequentano la struttura».

Fabio Cipriani, che all’interno del Comune di Trieste si è occupato del procedimento, ricorda che «in uno stabilimento obsoleto come quello del Pedocin non erano presenti vie di fuga. Consideriamo che in caso di emergenze c’è solo una porta in fondo e il piccolo accesso, dove far uscire tutti risulterebbe difficoltoso. Abbiamo fatto realizzare uno studio da un professionista, sulla base dei flussi, che ci ha indicato le misure da adottare».

Capienza modificata

La capienza, in diverse forme, era stata modificata durante l’emergenza Covid, poi la fruizione era tornata senza restrizioni per un periodo. «L’attuale modifica – evidenzia Cipriani – era stata comunicata con avvisi. Ricordo che non si era mai pensato prima a una via di fuga, e l’acqua non può essere considerata tale, in uno spazio dove in passato erano presenti anche 4 mila persone. Finora per fortuna non era mai successo nulla. Le lamentele da parte degli utenti sono arrivate anche al Comune, ma prevedere gli imprevisti è fondamentale a mio avviso, e in un posto considerato di grande fascino e molto frequentato è qualcosa che andava fatto per la sicurezza di tutti».

RIPRODUZIONE RISERVATA




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