Ambesi verso la finale Paolini-Krejcikova: “Mio pronostico leggermente a favore della ceca”
Un giorno storico ieri per il tennis italiano e Jasmine Paolini. La genuina giocatrice toscana ha conquistato il pass per la Finale di Wimbledon, replicando la qualificazione all’atto conclusivo del Roland Garros. Una doppietta nella stessa stagione, parlando di pass per l’ultima sfida dei due Slam, che era stata capace di realizzare l’ultima volta una certa Serena Williams nel 2016.
Una vittoria sofferta quella di Paolini, contro la croata Donna Vekic. Non è stata una partita tecnicamente bellissima, per i tanti errori da una parte e dall’altra, ma è stata la gestione della tensione l’elemento discriminante. Da questo punto di vista l’azzurra si è dimostrata più forte, spuntandola in un super tie-break di un’intensità pazzesca (10-8).
Massimiliano Ambesi, ospite nell’ultima puntata di TennisMania in onda sul canale Youtube di OA Sport condotta da Dario Puppo (telecronista di Eurosport), ne ha parlato. Il giornalista/analista di Eurosport è entrato nel dettaglio dell’analisi: “Avevo previsto una partita di questo tipo. Madison Keys aveva fatto vedere come si può giocare una partita contro Paolini e come vincere. Vekic ha messo in campo lo stesso piano tattico e Jasmine ha fatto fatica a muoverla. Non è un caso che più della metà degli scambi siano stati condotti dalla croata, che era sempre sulla sua piastrella, facendo fare il tergicristallo all’italiana e mettendo vincenti di continuo“, le parole di Ambesi.
“Paolini ha avuto il merito di rimanere sempre lì con la testa, dopo un primo set perso 6-2. Vekic ha avuto tante palle break all’inizio del secondo set, ma non le ha sfruttate. Da quel momento è calata la sua percentuale di prime di servizio e nel mentre è salita un po Jasmine, brava a sfruttare l’occasione sul finire del secondo parziale l’occasione. Questo è stato notevole“, le sottolineature del giornalista/analista di Eurosport.
“Nel terzo set è sì andata sotto due volte di un break e ha saputo rimontare, ma l’highlighs è il fatto che nel super tie-break abbia perso solo un punto al servizio. Vekic ha messo tutte prime e Paolini è riuscita a spuntarla 10-8, convertendo l’unico match-point in quel caso specifico. Da evidenziare come dal punto di vista mentale sia venuta fuori, facendo la differenza su quei pochi punti“, ha aggiunto Ambesi.
Parlando poi del percorso di Paolini: “Giocare due finali Slam a 28 anni, a stretto giro, è notevole. Schiavone ha vinto a 30 a Parigi, Pennetta a 32 si è imposta agli US Open, Vinci aveva in quella finale di New York la stessa età di Flavia. Più precoce Errani, ma i numeri di Paolini sono importanti. Adesso ci prepariamo a vedere questa finale contro Krejcikova che potrebbe essere aperta. La testa fa la differenza, lei l’ha avuta“.
Presentando la Finale, il collega di Eurosport ha questa convinzione: “La ceca viene molto sottovaluta e non capisco il perché. Parliamo di una giocatrice che ha palmares e tre anni fa ha vinto il Roland Garros. È stata n.2 del mondo, i successi in doppio sono molti. Ha avuto tanti problemi fisici e nello sport conta anche questo. È espressione di una scuola che ha tante giocatrici nelle prime 50 posizioni del ranking WTA. Tenderei a non prenderla alla leggera e non so chi mi sarei preso tra lei e Rybakina. È vero che se la kazaka mette tutte prime, vince la partita, ma è altrettanto evidente che quest’ultima è una che tesse la tela e poi la disfa da sola. Dal mio punto di vista, dunque, il pronostico è alla pari o tende leggermente in favore di Krejcikova“.