Condannato a 6 anni, a ottobre l’appello per l’ex carabiniere di Pavia
PAVIA. L’ex carabiniere di Pavia, Antonio Merola, fa appello dopo la condanna a 6 anni in primo grado in tribunale a Pavia per estorsione, peculato e induzione a dare o promettere utilità. Il processo d’appello sarà il 30 ottobre in tribunale a Milano, quasi un anno dopo il pronunciamento di primo grado a Pavia. Antonio Merola, 50 anni ex appuntato dei carabinieri di Pavia è difeso dagli avvocati Anna Maria Ferriero e Paolo Di Furia, entrambi di Santa Maria Capua Vetere.
Secondo l’accusa , l’ex carabiniere si era offerto come intermediario con il proprietario dell’agriturismo “Sofy Turna” di Torre d’Isola, R. M., di 70 anni, per accelerare un procedimento di sfratto nei confronti del gestore dell’agriturismo. Per raggiungere lo scopo avrebbe simulato il coinvolgimento del gestore in fatti illeciti, legati a droga e armi. Durante una perquisizione nella struttura Merola avrebbe fatto ritrovare della cocaina e una pistola, che in realtà non appartenevano al gestore: poi infatti assolto, e parte civile nel processo a carico di Merola rappresentato dal legale Riccardo Germani. Allo stesso tempo avrebbe fatto credere al proprietario che l’agriturismo era sotto il controllo di una banda di albanesi, capeggiata da un “calabrese”, e che per ritornare in possesso dell’agriturismo avrebbe dovuto pagare dei soldi. Merola avrebbe inviato così messaggi intimidatori al proprietario dell’agriturismo, facendo apparire come mittenti proprio gli albanesi. E poi gli avrebbe chiesto 20mila euro ed un orologio per chiudere tutto. L’ex carabiniere avrebbe anche costretto il proprietario dell’agriturismo a regalargli una moto. L’accusa di peculato riguarda l’essersi appropriato di un pc e alcuni hard disk.S.bar.