In vendita il castello di Muggia: futuro sospeso tra dimora e resort
MUGGIA Gabriella e Villi Bossi hanno acquistato il castello di Muggia nel 1991. Hanno speso oltre 13 anni della loro vita per trasformarlo da una fortezza trecentesca abbandonata, depredata, vuota, in una residenza da sogno. In una perla dove persino i fermaporta, i ricami sulle lenzuola, i vasi porta fiori sono curati nei minimi dettagli.
Ora però hanno deciso di venderlo. Sul prezzo c’è riservatezza, ma trapela si aggiri intorno ai 3 milioni e mezzo di euro.
Quattro piani di incanto
Chi ha avuto modo di visitare quel maniero, che si spiega su quattro piani, con un giardino racchiuso tra le mura antiche, ne è rimasto incantato. Gabriella e Villi ne parlano con amore. L’idea di passarlo in altre mani li amareggia, è evidente. È una loro creatura. Ogni particolare ha una storia, racconta un pezzetto della loro vita, quindi sperano che
«lo rilevi qualcuno che lo ami quanto lo amiamo noi, e mantenga la disponibilità ad aprirlo al pubblico».
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Maniero visitabile
Oggi, infatti, sebbene su prenotazione, il maniero è visitabile. La visita guidata in presenza dei due coniugi fa indiscutibilmente la differenza. Perché aldilà della bellezza del castello, della vista, dell’atmosfera che regala, sono le emozioni che loro trasferiscono a fare la differenza. Perché in quel castello c’è una storia nella storia. E la seconda, narrata dai diretti interessati, non è meno affascinante della prima.
La storia del maniero
Che racconta di quella fortezza trecentesca fatta costruire dal Patriarca Marquardo di Randeck per reprimere i turbolenti muggesani dopo che il partito filoveneto, capeggiato da Raffaele di Ser Steno, si appropriò con la forza della cittadina.
La costruzione del maniero iniziò nel 1374 e terminò alla fine del Trecento, ma nel corso dei secoli subì diversi rimaneggiamenti. In origine il castello era dotato di due torri – i Bossi nel ripristinare la taverna hanno trovato tracce della seconda – mentre il giro delle mura esterne è rimasto invariato. In tempi meno antichi, la proprietà del maniero era divisa tra quattro eredi. Non era abitato. Risultò un buon affare.
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Due anime
Villi e Gabriella con i loro due figli vivevano in un appartamento. Villi ha lavorato «prima ai Cantieri San Marco – racconta – poi come portuale e infine, per 29 anni, ho fatto il vigile urbano». Ma Villi, oggi 85enne, ha due anime. Perché parallelamente ha studiato all’Accademia di Belle arti di Genova sotto la guida di Lodovico Caraventa, ha frequentato la Scuola libera di figura diretta da Nino Perizi al Museo Revoltella. Dal 1964 le sue opere, perlopiù in legno o pietra, finiscono all’interno di mostre personali e collettive. «Sono stato anche ciclista, fino alle soglie del professionismo», aggiunge aggiustandosi il basco bianco che con disinvoltura porta sulla testa.
Un sogno realizzato
Fatto sta che raggiunta l’età della pensione, dismessa la divisa da vigile urbano, con Gabriella decide di realizzare un sogno. Quello di acquistare e plasmare una residenza storica. Avevano sondato anche la possibilità di rilevare la villa dell’Arciduca, sopra a Muggia, ma poi la scelta è ricaduta sul castello, allora in pessime condizioni.
Con le loro mani, con la loro fatica, con i loro sacrifici, l’hanno restaurato – sempre nel rispetto delle prescrizioni della Soprintendenza – e arredato con una raffinatezza e una ricerca dei particolari che rende difficile immaginare che quegli arredi e quegli oggetti non siano sempre vissuti lì. Il castello è stato trasformato in una delle dimore più affascinanti della regione, un vero gioiello, che loro aprono a visite, iniziative dedicate anche agli studenti. Sebbene non disponga di molte stanze, potrebbe avere anche un destinazione ricettiva, diventando un resort di lusso per pochi.
Il sindaco: “È il cuore della città”
«Non è un castello, ma il castello di Muggia», sottolinea il sindaco di Muggia Paolo Polidori: «Rappresenta – aggiunge – prima come fortezza del Patriarcato, poi abbellito come residenza, il cuore della nostra città».
Raccogliendo anche il sentire dei muggesani, Polidori riconosce come «il sogno di tutti, ma difficilmente realizzabile, sarebbe quello di poterlo possedere come bene pubblico. Come bene privato, tuttavia, si potrebbe comunque trovare una soluzione in modo da renderlo facilmente fruibile ai cittadini e ai turisti, magari stringendo una convenzione col Comune».
In vendita
Giovedì prossimo, Andrea Oliva, che ne curerà la messa sul mercato, riunirà in quell’angolo che con la vista abbraccia il Mandracchio, una ristretta cerchia di agenti immobiliari con un pacchetto clienti di alta fascia, alcuni in arrivo anche da Austria e Slovenia. Ai loro clienti verrà proposto l’acquisto di uno dei simboli di Muggia.
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Polidori intanto non fa un segreto «di aver invitato il presidente Fedriga a fare una visita dalla famiglia Bossi, perché sono convinto che ne rimarrebbe entusiasta, e perché, magari, talvolta un’operazione difficile può diventare possibile».
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