Venezia, emessi 85 ammonimenti per violenza domestica da inizio 2024
La Polizia di Stato di Venezia, nei primi 6 mesi dell’anno, ha emesso 85 ammonimenti per violenza domestica di cui ben 43 solo negli ultimi 3 mesi (migliorando i già ottimi risultati dell’anno precedente) e 30 ammonimenti per atti persecutori commessi ai danni di donne con cui lo stalker non aveva avuto necessariamente rapporti sentimentali pregressi.
La crescente diffusione di episodi di violenza e femminicidi, oltre alla forte reazione provocata nell’opinione pubblica dall’efferato omicidio della studentessa Giulia Cecchettin, hanno imposto un rafforzamento non solo dell’attività di contrasto e prevenzione del fenomeno, ma anche di sensibilizzazione dei cittadini.
Una importantissima novità riguarda la possibilità che il questore possa ora estendere la misura di prevenzione della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza anche ai casi di soggetti indiziati di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, lesioni al viso, deformazioni nell’aspetto, violenza sessuale, prevedendo altresì l’uso del braccialetto elettronico o l’obbligo di firma.
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A tal proposito, pochi giorni fa, in provincia di Venezia, questa misura è stata applicata per la prima volta in due diverse circostanze che hanno riguardato violenze continue di due uomini contro i propri familiari.
In particolare, nel secondo di questi casi, le condizioni oggettive hanno indotto a imporre nei confronti del soggetto maltrattante il divieto di soggiorno negli stessi luoghi frequentati dalla vittima. Lo stesso è stato poi arrestato proprio per la violazione della suddetta misura.
Si tratta della più ampia forma di tutela preventiva che possa essere disposta su di un soggetto anche semplicemente indiziato dei delitti di cui sopra realizzando un’importante cornice di sicurezza nei confronti della vittima.
La Questura di Venezia ricorda a tutti i cittadini che la violenza di genere è un fenomeno trasversale, che colpisce tutte le regioni italiane, senza distinzione di età, censo e cultura, con una crescente diffusione anche tra le fasce più giovani della popolazione, interessando drammaticamente la realtà quotidiana.
Tra gli strumenti adottati a tutela delle donne ed in generale a difesa di tutte le vittime vulnerabili, anche l’app Youpol, realizzata dalla Polizia di Stato inizialmente per segnalare episodi di spaccio e bullismo ed estesa in seguito anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche.
L’app Youpol è caratterizzata dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato; le segnalazioni sono automaticamente georeferenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti.
È inoltre possibile dall'app chiamare direttamente il N.U.E. - Numero di Emergenza Unico Europeo – e, dove non ancora attivo, risponderà la sala operativa 113 della Questura.
Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di fare segnalazioni in forma anonima.
YouPol può aiutare le vittime ed i testimoni di atti di violenza domestica a chiedere aiuto anche per l’emersione del “sommerso”, con l’obiettivo di aiutare le donne a difendersi da violenze fisiche, psicologiche, verbali ed economiche.