Lo snack al totano e la distesa di cetriolini nel market a Trieste che sa di Est
TRIESTE. Snack al totano da passeggio, strisce di luccio essiccate da sgranocchiare, ravioli classici ma con ripieno alla fragola o all’amarena, un drink molto popolare al frumento, succo rinfrescante alla verdura. Sono alcuni dei prodotti più particolari che si trovano nel supermercato etnico di via Foschiatti, il MixMarkt, che in poco tempo è diventato a Trieste un punto di riferimento per diverse comunità locali, suscitando l’interesse anche di molti triestini, che ormai abitualmente fanno la spesa cercando curiosità che non si trovano altrove.
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Le specialità, come mostra anche un fitto elenco all’esterno del market, arrivano da Ucraina, Romania, Moldavia, Bulgaria, Georgia, Lituania, Albania e Armenia.
A gestire il negozio di Trieste è Eugenio Karavaiev, ucraino, in Italia da cinque anni e a Trieste da due. Stessa nazionalità anche per la ragazza dietro al bancone, Olga Cretu, che con il sorriso risponde spesso alle domande della gente sulle esotiche pietanze esposte nel grande frigo.
«Abbiamo tanti clienti stranieri che qui trovano i sapori di casa – spiega Karavaiev – molti sono ucraini, rumeni, ma ci sono anche parecchi moldavi e georgiani. Questo negozio fa parte di una catena che conta una settantina di locali in tutta Italia e qui sta attirando anche tanti triestini, che vogliono provare gusti diversi».
Tra i più richiesti «sicuramente i formaggi – sottolinea il gestore – in particolare una specie di feta molto apprezzato. E subito dopo il pesce affumicato, come lo sgombro o l’aringa. L’affumicatura – aggiunge – è molto utilizzata nei Paesi che trattiamo».
Lo stesso tipo di cottura che si ritrova in molti snack, venduti come merenda. Sulle mensole se ne trovano a bizzeffe. Qualche esempio: pesce luccio salato, totano gigante, anelli di calamaro, strisce di merluzzo o spuntino di calamari.
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Molto ampia poi la selezione di cetriolini, «perché li inseriamo in tantissimi piatti», precisa Karavaiev, presenti nei barattoli con diverse varianti, marinati, piccanti, fermentati, sotto sale e in altri modi ancora. E che dire dei ravioli, con fragola o amarena come ripieno, che fanno un po’ pensare ai “gnochi de susini” che si preparano a Trieste?
Al market vanno forte anche i “pierogi”, anche questi ravioli ripieni, uno dei piatti più conosciuti in Polonia. Ampia inoltre la selezione dei gelati, che comprendono diverse varie a base di formaggio.
Tra i drink analcolici il gestore ricorda soprattutto quanto sia conosciuta in Ucraina una bevanda a base di frumento, tanto popolare che il market la presenta in otto tipi diversi, ma c’è perfino il succo di betulla o quello di verdure.
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Sul fronte degli alcolici invece il successo è soprattutto per i vini della Georgia, contenuti in bottiglie di ceramica, molto apprezzati dai triestini, mentre tra i dolci il panpepato preparato in vari modi è uno dei più gettonati. Tutti i prodotti hanno la traduzione in italiano.
«Ci fa piacere – sottolinea Karavaiev – non solo accogliere persone che cercano i cibi tipici dei loro Paesi, ma anche tanti cittadini che possono scoprire e apprezzare cibi e bevande dell’est, spesso sono legate a tradizioni e usanze storiche»