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Июль
2024

Ponte nelle Alpi, rinasce il centro di spiritualità di don Angelo Pandin

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Grazie ad alcuni benefattori rinnovato e subito operativo per le sue attività il centro spirituale di Cugnan dedicato al sacerdote pordenonese don Angelo Pandin.

Gli spazi per decenni hanno ospitato parrocchie e gruppi di giovani per campeggi estivi o ritiri da ogni zona del Triveneto e non solo, molti di questi animati da don Pandin. Da diversi anni però i vari edifici, di proprietà della radio Voce nel deserto della diocesi di Concordia secondo le ultime volontà del prelato morto nel 1995, erano in disuso perché necessitavano di manutenzione e quindi si svolgevano dei campeggi usando però le tende.

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Questo fino a circa due anni fa quando un’azienda della Valbelluna, i cui titolari hanno conosciuto e apprezzato l’opera del sacerdote, ne ha acquisito formalmente la proprietà. Con un ingente investimento, tutto a carico dell’azienda, i vari edifici sono stati ristrutturati a norma di legge e sono già operativi, già dai prossimi giorni, per ospitare di nuovo i gruppi. E sabato 12 luglio, con la benedizione impartita dal vescovo Renato Marangoni, il complesso è stato inaugurato.

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«Abbiamo conosciuto don Angelo alla fine degli anni Ottanta e gli siamo stati vicini sino alla sua scomparsa», spiegano i titolari dell’azienda benefattrice che hanno scelto di non comparire, «era un uomo straordinario che sapeva trascinare le persone con poche semplici parole. Per circa 30 anni a Cugnan ha organizzato campi estivi dove molti giovani trovavano lezioni di vita, sempre con la massima accoglienza da parte di tutti. In questi decenni, grazie a lui ci sono state ben sette vocazioni sacerdotali tra i partecipanti alle varie esperienze. Questo è solo uno degli esempi tangibili di come don Angelo sapeva incidere».

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«Purtroppo», continua la testimonianza, «negli anni il centro, per quanto riguarda la maggiori parte degli edifici, era di fatto abbandonato. Don Angelo, nel suo testamento, aveva voluto lasciarne la proprietà ad una radio che non aveva le possibilità economiche per fare i necessari interventi di manutenzione. Allora ci siamo messi in testa di far ripartire il progetto: abbiamo comprato gli edifici e, esclusivamente e per scelta usando solo i nostri fondi, abbiamo investito per fare tutti i lavori necessari rispettando le normative più recenti, proprio per fare sì che la struttura possa durare nel tempo. Per fortuna l’iter è stato più breve del previsto. È superfluo dire che tutto questo non è stato assolutamente fatto per scopo di lucro ma perché era un nostro impegno morale. Ringraziamo il Comune di Ponte, con il precedente sindaco Vendramini, per averci supportato dal punto di vista burocratico con tutti i vari permessi tecnici».

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«Ora», conclude, «il centro è pronto per tornare al suo scopo originario e continuare il messaggio e l’insegnamento di don Angelo. Ci sono vari caseggiati rimessi completamente a nuovo, con la possibilità di avere posti letto con un nuovo impianto di riscaldamento. I destinatari principali ovviamente sono i giovani che devono ritrovare la socialità sana e i valori che si stanno perdendo nella società contemporanea. Lo spazio è bellissimo con tanto verde dove sorgeranno campi da gioco per i ragazzi. La struttura è già pronta e funzionale: tra pochi giorni c’è giù il primo gruppo dal Veneto e ne seguiranno altri nelle settimane successive, con presenze anche molto distanti per esempio ci sarà anche una comitiva da Siena. In futuro vorremmo continuare l’impegno per questo luogo a noi caro creando una fondazione che possa portare avanti i valori di don Angelo».




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