Dacia Spring, la prova de Il Fatto.it – L’elettrica da città per tutte le tasche – FOTO
La Dacia è un marchio razionale. La Spring lo è ancora di più. Era e resta l’auto elettrica più economica d’Europa, nonostante sia prodotta in Cina e per questo soggetta ai nuovi dazi, per il momento poco meno del 21%.
La rinnovata utilitaria da 3,70 metri di lunghezza è leggera nel peso (tra 976 e 984 kg seconda ella motorizzazione) e lo è ancora anche nel prezzo, a partire da 17.900 euro nella sua declinazione da 45 Cv e allestimento Expression. In autunno, dopo il completamento delle indagini comunitarie sulle sovvenzioni pubbliche riservate alle auto importate dalla Cina (il gruppo Renault collabora con la Dongfeng), Dacia si riserva di valutare eventuali correzioni del listino.
Il modello è già ordinabile anche nella sua versione più “potente”, quella da 65 Cv, in ogni caso sempre con 225 chilometri di autonomia dichiarata. L’accelerazione non è da brividi: da 0 a 100 km/h in 19,1” per la declinazione da 45 Cv che monta cerchi da 14” e 13,7” per quella da 65 (15”).
Nella prova francese fuori Bordeaux, lungo un percorso senza troppe fermate e ripartenze, la Spring ha dimostrato una notevole efficienza: rispetto ai 13,5 kWh/100 di consumo dichiarato, quello rilevato dal computer di bordo è stato di 10,2. Al solito, il test – poco meno di un centinaio di chilometri tutti in pianura e coperti alla non siderale andatura di 46 orari di media (quella massima è di 125) – non ha alcun valore statistico, ma è almeno indicativo.
Dacia, del resto, spiega che dalle analisi compiute sull’utilizzo effettivo, la percorrenza media quotidiana dei suoi clienti (150.000 unità commercializzate dal 2021 in poi, quasi 62.000 delle quali nel solo 2023) è di 37 chilometri al giorno, curiosamente anche ai 37 di media. L’aggiornata Spring è un’auto da città: perché ha un raggio di sterzata di appena 4,8 metri, perché, pur migliorato, ha uno sterzo sempre morbido (e sospensioni che non ammortizzano proprio tutto) e perché con la sua batteria da 25,8 kWh non è adatta ai lunghi viaggi. Tra le novità della rivisitata Spring c’è il comando “B” per aumentare l’intensità della rigenerazione in frenata. E ci sono alcune dotazioni di sicurezza che dovrebbero contribuire a far migliorare il risultato ai crash test EuroNcap (una stella finora) come il rilevatore di stanchezza del conducente, il riconoscimento dei segnali stradali, il segnalatore di superamento dei limiti, il sistema di avviso di partenza e l’assistente per il mantenimento della corsia.
È una macchina razionale perché fa quello che serve e ha un costo ragionevole, anche se la sfida nel segmento delle compatte è appena cominciato, visto che arrivano le rivali elettriche di Stellantis come la Panda e la C3, e quella coreana della Hyundai, la Inster. Ha un bagagliaio che si può sfruttare, perché la sua capacità è compresa fra 308 e poco più di 1.000 litri. E altri spazi dentro l’abitacolo per stivare altri oggetti. Senza contare l’opportunità di personalizzare gli interni con le soluzioni YouClip lanciata da Dacia sulla Duster. La Spring è un’auto di conquista per Dacia: nel 93% dei casi i clienti acquistano per la prima volta una elettrica e per il 75% è anche la “prima volta” di una Dacia. Oltre alla Expression, in Italia verranno offerti gli allestimenti Extreme (solo da 65 Cv a partire da 19.900 euro), già con lo schermo da 10” per la navigazione e la telecamera posteriore per il parcheggio, oltre che due porte Usb, e quelli Business e Cargo, entrambi disponibili con le due motorizzazioni a partire da 19.200 e 18.900 euro. Le prime consegne dovrebbero avvenire entro l’anno.
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