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Июль
2024

Basket, come sarà la nuova serie A2? L'analisi di Ciani: “La trovo bella, affascinante e molto difficile”

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Con tanti coach di alto livello sembra la serie A, invece è la prossima A2. Fra questi c’è l’udinese Franco Ciani, uno capace di far rendere al massimo le sue squadre. A lui il compito di fare le carte al campionato.

Ciani, le piace la nuova serie A2?

«La trovo bella, affascinante e molto difficile. Ad oggi vedo 10-11 squadre che possono provare a salire in A. Qualcuno è più solido, non mancheranno le outsider. Il livello si è alzato ancora, 38 partite di regular season, con lunghe trasferte e 8 turni infrasettimanali saranno un bel banco di prova. Sono curioso, stimolato e un po’ preoccupato, non avremo un attimo di respiro».

Lei riparte da Orzinuovi. Il cambio di rotta da Treviglio l’ha spiazzata?

«Ha cambiato qualcosa dal punto di vista logistico, ma non su quello della progettualità. L’idea della società è rimasta intatta, anzi si è consolidata».

L’ambiente però non sembra averla presa bene.

«Treviglio è stata privata di qualcosa ed è logico che ci sia stato del malumore, a Orzinuovi però è stata fornita una nuova possibilità di vivere il basket di livello. C’è stato qualche campanilismo da parte di una minoranza che va rispettata, ma in tre settimane a “Orzi” ho percepito entusiasmo e partecipazione».

Quali sono i vostri obiettivi stagionali?

«Ci attende un anno di esplorazione, di scoperta. Navighiamo un po’ a vista in questa A2, sarà il campionato a darci la dimensione. Ciò non toglie che vogliamo essere competitivi da subito: dobbiamo imparare, ma da protagonisti».

L’Apu ha ultimato il roster. Impressioni?

«Ha un tasso qualitativo alto, negli americani e non solo. Il pacchetto italiani è importante, ha lunghi solidi e di mestiere e grande qualità sul perimetro. Vedo Udine completa, ha due giocatori di qualità in tutti i ruoli. Va assemblata, perché alcune pedine chiave sono state cambiate, ma è da primi 4-5 posti».

È vero che avete seguito anche voi Xavier Johnson?

«Sì, abbiamo fatto un sondaggio perchè ha le caratteristiche che cercavamo. Poi abbiamo preferito Williams».

A Torino ha affrontato Hickey. Un giudizio?

«È un giocatore che può cambiare le partite, porta ritmo e intensità. Bisognerà trovare gli equilibri con gli altri terminali offensivi, ma con lui parti con 20 punti sicuri: per il gioco che crea per sé e quello che crea per gli altri».

Cosa le sembra di Cividale?

«La vedo in linea con quella di un anno fa, ma con l’ingresso di un giovane importante come Ferrari. C’è Marks al posto di Lamb, ma l’assetto bello e produttivo del team è rimasto inalterato».

Ha superato le frizioni dell’ultima trasferta a Cividale?

«Non c’è niente da superare. Una persona ha voluto esternare il suo parere, io non ho condiviso termini e modi. Mi spiace che, essendo molto vicina alla società, non si sia letta nessuna nota in cui si prendessero le distanze. La cosa è accaduta e resta nella cronaca, anche se qualcuno l’ha fatta passare sotto silenzio. Ognuno ha la propria opinione, finisce lì. Io non ho nulla contro l’ambiente cividalese, dove ho anche iniziato la carriera. Ci sarà a breve una serata di “reunion”, una bellissima iniziativa a cui purtroppo non potrò partecipare, ma il rapporto è ottimo».

Parliamo delle piazze a lei care. Cantù è la favorita numero uno?

«Deve mettere due gemme su un gioiello di altissima fattura. Brienza è un orafo di grande qualità, ha un oro a 18 carati per le mani. Vedo una squadra di vertice».

Torino riparte da Boniciolli. Scelta giusta?

«Matteo ha la grande capacità di fare squadre equilibrate e quadrate, rispetto all’anno scorso ha più budget e una nuova figura dirigenziale. Ne avevo parlato col presidente Avino, Boniciolli è stato più bravo di me. Mi farebbe piacere vedere Schina e Ghirlanda fare un ulteriore salto. A conti fatti, Torino è una squadra intrigante, come tutte quelle di Matteo».

Torna in A2 Livorno, dove lei ha allenato e dove inizierà la stagione con la Supercoppa.

«Piazza storica, con una passione e una rivalità cittadina importante. Sono contento che Livorno si riaffacci alla categoria e visti gli innesti di Filloy e Banks direi che sta facendo un team importante».

L’altra neopromossa è Avellino, altra città che lei conosce.

«È stata la mia prima piazza con la valigia in mano, seguendo Claudio Bardini. Ci tornerò volentieri, ad Avellino ho tanti amici».




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