Uno studioso udinese attribuisce con certezza al Bernini una scultura in Francia
Una sensuale statua di San Sebastiano morente del grande scultore barocco Gian Lorenzo Bernini è stata scoperta in un paesino della Francia vicino a Versailles dallo storico dell’arte udinese, Maichol Clemente, classe 1985.
La scoperta, sensazionale per il mondo dell’arte, è stata appena pubblicata su una rivista italiana specializzata e su altre testate francesi, spagnole e inglesi.
La scultura venne commissionata nel 1618 a Roma a Bernini appena ventenne dal cardinale Pietro Aldobrandini ed era nota agli specialisti attraverso dei documenti pubblicati nel 2001 sul Bollettino d’arte, come prima commissione eseguita dal solo Gian Lorenzo, che fino a quel momento aveva lavorato sempre a fianco del padre Pietro.
L’opera si trovava in origine nel palazzo degli Aldobrandini di via del Corso, l’attuale Galleria Doria Pamphilj, ed è attestata per l’ultima volta in un inventario del 1710 nella Villa Aldobrandini sita a pochi passi dal Quirinale, da dove poi se ne perdono le tracce.
Alla scoperta Clemente è arrivato tramite un percorso molto tortuoso, degno dei migliori investigatori dotati di grande curiosità e raro talento da connoisseur. Stava studiando un’opera dello scultore genovese del Seicento, Filippo Parodi, in particolare la sua attività in Veneto, e stava indagando i suoi artisti di riferimento, tra i quali il francese Pierre Puget.
«A Puget era attribuita una scultura di San Sebastiano, collocata nella località francese di Jouy-en-Josas, vicino Versailles – continua lo studioso udinese – Quando l’ho vista in fotografia mi sono ricordato dei documenti pubblicati nel 2001 su Bernini e sono andato a rileggerli: la descrizione aveva stupefacenti corrispondenze con il San Sebastiano francese “Un San Sebastiano di marmo legato ad un tronco con armatura alto palmi otto in circa con suo piedistallo di legno bianco con cornice dorata”. Dovevo vedere l’opera dal vivo, così ho preso un aereo per la Francia e mi sono diretto con il fotografo Mauro Magliani a Jouy-en-Josas».
Grande emozione per Clemente il giorno in cui, nella nicchia della buia chiesa, ha illuminato la scultura con la torcia, ma ancora molti elementi da verificare. Dopo un anno denso di studio e di lavoro documentario autofinanziato lo studioso udinese – che si divide tra il Friuli e Venezia – ha potuto dichiarare ufficialmente che il San Sebastiano è certamente di Gian Lorenzo Bernini.
«L’opera è arrivata in Francia dopo alterne e complesse vicende dinastiche della famiglia Aldobrandini. L’ultimo passaggio penso sia avvenuto quando Napoleone Bonaparte ha confiscato i beni delle famiglie che lo avevano tradito, avvicinandosi ai Borbone. Tra queste c’erano proprio i discendenti Aldobrandini, che avevano possedimenti in Francia».
L’opera è documentata nella chiesa solo dal 1836: «Sappiamo anche che in quell’anno un prete tentò di venderla, ma gli venne impedito».
Ora Clemente sta seguendo in Francia le pratiche per procedere con la pulizia della scultura, poi seguirà un libro e, auspicabilmente, una esposizione in Italia per presentare al pubblico e agli studiosi questa eccezionale acquisizione.