Trump: “Dovrei essere morto. Ho cambiato il discorso per la convention repubblicana, sarà un messaggio per unire il Paese e il mondo”
“Non dovrei essere qui, dovrei essere morto“. Donald Trump, intervistato dal New York Post, parla dell’attentato di sabato in Pennsylvania affermando che se è ancora qui è “per fortuna o per Dio, molte persone dicono che è grazie a Dio”. E, a poche ore da quei cinque colpi di fucile sparati dal ventenne Thomas Matthews Crooks, sembra allinearsi agli appelli all’unità del presidente in carica Joe Biden preannunciando che alla convention repubblicana di Milwaukee terrà un discorso diverso da quello preparato prima dell’attacco: “Questa è un’occasione per unire il Paese e il mondo“, afferma in un’intervista al Washington Examiner.
Secondo il Post, durante l’intervista l’ex presidente aveva una “benda bianca larga che gli copriva l’orecchio destro” e il suo staff ha impedito alla testata di scattargli foto. Trump ha mostrato al giornalista un livido sul braccio che, ha spiegato, gli è stato procurato dagli agenti che lo hanno protetto buttandolo a terra. “Gli agenti mi hanno colpito così forte che mi sono cadute le scarpe, e le mie scarpe sono strette”, ha detto. Di lì la richiesta di “lasciargli prendere le sue scarpe” che si sente in uno degli audio registrati subito dopo l’attentato.
Se il tentato assassinio “non fosse avvenuto”, a Milwaukee l’intenzione era quella di tenere “uno dei discorsi più incredibili”, mettendo nel mirino le politiche del presidente Joe Biden. ”Sarebbe stato un discorso strepitoso”. Ma ora è il momento dell’unità, come ha scritto sui suoi social.
Trump ha anche commentato la foto in cui appare con il volto insanguinato, con il pugno alzato e la bandiera americana dietro di lui. “Molte persone dicono che è la foto più iconica che abbiano mai visto”, ha detto Trump. “Hanno ragione e non sono morto. Di solito devi morire per avere una foto iconica”, ha aggiunto. Poi l’elogio agli agenti incaricati della sicurezza del suo comizio in Pennsylvania – “L’hanno ucciso con un colpo in mezzo agli occhi. Hanno fatto un lavoro fantastico” – mentre emergono dubbi sull’operato del Secret Service e su come sia stato possibile per l’attentatore sparare da una distanza così ravvicinata.
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