Chi era Stefan, il 29enne eroe affogato nel Brenta per salvare un giovane in difficoltà
«Ho visto la corrente risucchiarlo davanti ai miei occhi. Stefan era fatto così, era un generoso, aiutava tutti, per questo si è buttato in acqua. Era pure campione di braccio di ferro». A raccontare il dramma è Claudiu Ene, che condivideva l’appartamento con uno degli scomparsi, Stefan Cristoiu Bogdan.
Che aveva appena 29 anni: avrebbe raggiunto il traguardo dei 30 la prossima settimana, il 23 luglio. Stefan e Claudiu – entrambi originari della Romania – facevano lo stesso lavoro, ovvero i corrieri per il colosso Amazon. Una vita scandita dalle consegne, dalle corse. «Era la prima volta che venivamo insieme qui», racconta Claudiu.
Una vita non facile, quella di Stefan: a 18 anni era rimasto orfano di entrambi i genitori, ben presto il destino gli aveva imposto di rimboccarsi le maniche. E lui era riuscito a trovare la sua strada: «Era un campione di braccio di ferro, per sei volte ha vinto le sfide qui in Italia. E poi da poco era stato in Turchia, a Istanbul, aveva partecipato a un torneo internazionale, e aveva potuto conoscere i miti della specialità».
Quella che Stallone ha immortalato in “Over the top”. Un’autorità in materia: «Faceva anche lezioni private di braccio di ferro». Un’amicizia consolidata nel tempo: «Ci conoscevamo da tre anni, vivevamo insieme per aiutarci con le spese. Ci trovavamo bene insieme, eravamo molto amici».
La cronaca di ieri: «Eravamo arrivati alle 14 per prendere il sole. Io non volevo, avrei preferito andare da un’altra parte, questo è un luogo pericoloso: sapevo che proprio dove è stato inghiottito Stefan, l’anno scorso era morto un ragazzo». Il punto è che «Stefan ci teneva, mi sono fatto convincere».
Il dramma: «Eravamo a riva quando improvvisamente abbiamo sentito delle grida, c’era un ragazzo in acqua che urlava, Stefan non ci ha pensato un secondo, era una persona generosa, che aiutava gli altri, sapeva nuotare benissimo».
Qualche secondo di speranza: «Il ragazzo in difficoltà era sotto il ponte, Stefan è riuscito ad afferrarlo a una mano, per un istante, ma la corrente era così forte che il fiume l’ha trascinato via. Ho visto il più giovane scivolare verso valle, mi sono girato e ho cercato Stefan, che chiedeva aiuto, mentre chiamavo i soccorsi, una persona ha lanciato un frigo portatile, nel tentativo di farci aggrappare Stefan.
Abbiamo anche provato a fare una catena umana per cercare di recuperarlo». Tutto è durato un minuto: «L’ultima immagine di lui: lo vedo di schiena, che viene inghiottito dalla corrente». La sua natura era generosa: «Era fatto così, ha aiutato tante persone. E anche me».