Droga in auto, ex calciatore patteggia 4 anni
Ha patteggiato la pena di 4 anni di reclusione e 16.667 euro di multa Gianluca Franciosi, sulla trentina, un passato di calciatore alle spalle, da otto mesi agli arresti domiciliari nella casa di San Canzian, accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’accordo fra la pm Giulia Cappella e il difensore, l’avvocato Paolo Visintin, è stato ratificato dalla gup Fabrizia De Vincenzi, all’udienza preliminare che s’è tenuta nei giorni scorsi al Tribunale di Gorizia. Ex lege è prevista la possibilità di un’ulteriore riduzione della pena.
A novembre il trentenne era stato arrestato dalla Polizia di Stato assieme alla compagna 45enne. I due, al rientro da un viaggio in Veneto, erano stati trovati in possesso di 50 grammi di cocaina, rinvenuta all’interno di una Volkswagen modello T-Roc, presa a noleggio.
Dall’attività investigativa, sempre secondo quanto riferito in seguito al fermo da una nota stampa diffusa dalla Questura, era emerso infatti che «i due si recavano con una certa frequenza nel Padovano per rifornirsi di sostanza stupefacente che poi cedevano al dettaglio a diversi soggetti locali, in alcuni appartamenti di Monfalcone o nei pressi di alcuni esercizi di quel centro cittadino».
I movimenti della coppia non erano dunque passati inosservati ai poliziotti, che già monitoravano una serie di persone nell’ambito di una più vasta operazione poi ribattezzata Asterix. La figura di Franciosi, qui, era però risultata marginalissima, stando alle successive indagini, tant’è che la sua posizione era stata poi stralciata da quel fascicolo. L’ex calciatore, assieme alla compagna, aveva tuttavia avuto dei contatti con persona che poi aveva avuto a che fare con i soggetti della principale inchiesta e, per questo, era evidentemente finito all’attenzione della Polizia, oggetto dei controlli.
Così a novembre, al termine di un’articolata attività investigativa, i poliziotti del Commissariato di via Foscolo avevano messo fine alla “trasferta” e tratto in arresto la coppia di San Canzian d’Isonzo. Franciosi era finito agli arresti domiciliari, la compagna in carcere, all’epoca.
Stavano rientrando dal Veneto, dunque, dopo essersi «appena approvvigionati di cocaina», quando la paletta dell’alt era calata davanti ai loro occhi, stroncando il viaggio. A bordo della Volkswagen appositamente noleggiata il personale del settore di Polizia anticrimine del Commissariato distaccato di via Foscolo aveva rinvenuto «50 grammi di cocaina», in parte occultata anche addosso alla donna. In astratto un valore sul mercato di almeno 5 mila euro, forse più, considerando che il quantitativo all’ingrosso, se di buona qualità, può vedere un raddoppio delle dosi e che sulla piazza illecita il costo di un grammo di polvere bianca si aggira sui 100 euro al grammo. Sicché alla luce degli elementi esposti il Tribunale di Gorizia aveva successivamente convalidato i provvedimenti restrittivi, assunti nei confronti dei fermati.
Secondo le ricostruzioni la coppia, nel periodo antecedente il fermo, pare fosse dedita a compiere fino a due viaggi al mese. Un’attività apparentemente non isolata. La cocaina rinvenuta era stata sottoposta, da prassi in questi casi, sotto sequestro, oltre che ai fini probatori, pure per consentire le specifiche analisi di laboratorio. —
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