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Июль
2024

Supermercato sotto casa per un padovano su due

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Un padovano su due ha il supermercato sotto casa. Ma questo vale solo per il capoluogo, mentre negli altri Comuni della provincia euganea la percentuale di chi può raggiungere in massimo un quarto d’ora a piedi un punto vendita della grande distribuzione scende al 25%, in pratica uno su quattro.

Ancor peggio va con i locali di piccolo commercio alimentare, vale a dire i negozi di vicinato, che sono quasi spariti al Nord e che invece spingono i centri del Sud Italia nelle prime posizione della speciale graduatoria elaborata dal Centro studi Guglielmo Tagliacarne per misurare la vicinanza dei servizi nell’ambito del progetto Urban Pulse 15, dedicata all’ideale urbanistico della città dei 15 minuti.

Negozi sotto casa

In pratica questa prima ricerca si è concentrata sulla presenza vicino a casa di supermercati della grande distribuzione o di negozi di vicinato di generi alimentari. Quello che viene fuori è che il lusso di poter andare a piedi a fare la spesa è una possibilità che ha in media solo il 39% degli italiani. Nel Padovano va ancora peggio, perché la percentuale media scende al 31%. Il dato aumenta fino al 60% in alcune province del Mezzogiorno, proprio per la maggiore diffusione di esercizi di vicinato.

La ricerca del Tagliacarne ha infatti misurato, tramite tecniche avanzate di geo-analytics, la quota di popolazione che può arrivare a piedi in 15 minuti a un negozio della grande distribuzione (quindi supermercati, discount o minimarket come quelli presenti nei centri storici) oppure del piccolo commercio al dettaglio (panifici, macellerie, pescherie, fruttivendoli e altre botteghe alimentari). A livello nazionale le tre province dove la spesa è sotto casa sono Barletta, Bari e Cagliari, mentre quelle meno servite sono Belluno, Rieti, Udine e Treviso.

Copoluoghi e periferie

Vanno fatti però i dovuti distinguo. In particolare su due fronti. Va separata appunto la grande distribuzione dal piccolo commercio. E ci sono dati molto diversi poi tra capoluoghi e gli altri centri della provincia.

Torino, infatti, risulta la città con la maggiore quota di residenti servita da un supermercato entro 15 minuti: ben l’80%, seguita da Milano con il 76%, Pescara con il 75% e Livorno con il 71%. Ma se si esce fuori dai centri urbani c’è Cagliari in prima posizione con il 62%, seguita da Bari con il 60% e Barletta con il 57%.

La forza del piccolo commercio nel Sud Italia è testimoniata dal fatto che Napoli è in testa nell’altra classifica, quella dei piccoli negozi: l’83% dei napoletani che vivono nel capoluogo partenopeo possono contare su un esercizio di vicinato sotto casa. E se si guarda non solo al capoluogo ma a tutta la provincia anche con i piccoli centri c’è sempre Napoli in testa nei piccoli esercizi con il 66% di popolazione che abita a 15 minuti da un negozio.

La situazione a Padova

La situazione di Padova appare dunque chiara rispetto alla tendenza di espansione della grande distribuzione all’interno del capoluogo. In città infatti il 49,3% dei residenti può raggiungere un supermercato a piedi in 15 minuti. D’altronde la crescita dei punti vendita negli ultimi anni è stata evidente e ha costretto tutte le ultime amministrazioni comunali a cercare di porre un freno. Si tratta comunque di una situazione che non è neppure tra le migliori (o peggiori, dipende da come la si legge) nel Veneto: a Verona il 61,5% dei residenti in città ha il supermercato sotto casa, a Vicenza il 55% e a Venezia il 53,7%.

La situazione cambia radicalmente fuori dalla città, nei Comuni della provincia: qui è solo il 25,5% dei padovani a fare la spesa a piedi, mentre è nella provincia di Venezia che si raggiunge la quota massima del 35%.

Passando dai supermercati ai piccoli negozi di vicinato i dati del Tagliacarne fanno intravedere la contrazione di questo tipo di esercizi. In città il 40% dei padovani li può raggiungere a piedi in un quarto d’ora, fuori città la percentuale scende drasticamente al 20%. In Veneto il capoluogo che può vantare più botteghe è Venezia, dove la popolazione che abita vicino raggiunge il 55%, ma è un dato fortemente influenza dalla particolare conformazione isolana del centro storico. —




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