Un male fulminante ha strappato alla vita Fabiano “Baio” Parro, 51enne dipendente della Base di Aviano
ROVEREDO IN PIANO. Un male incurabile e fulminante l’ha strappato alla vita a 51 anni: Fabiano Parro ha lasciato attonita e nel dolore la comunità di Roveredo in Piano, dove viveva con la moglie Manuela e un figlio. «Doneremo gli organi della vista – ha annunciato la moglie – perché il suo sacrificio sia dedicato al bene altri».
Era idraulico, Parro, per gli amici “Baio”, in servizio da qualche anno nel settore manutenzioni della Base di Aviano: un paio di mesi fa un malore improvviso, poi le cose sono precipitate. «Amava l’arte, la natura il bricolage, era benvoluto da tutti e non riusciamo a farcene una ragione – ha detto il fratello Gianluca –. Siamo una grande famiglia, affiatata e questo è un momento doloroso e duro».
Il fratello lo ha salutato, pochi giorni fa, sul letto dell’ospedale di Pordenone. «Non ci vedremo più – ha detto Fabiano – e mi raccomando la mia famiglia».
La morte non può fermare il vero amore, può soltanto ritardarlo per un po’ e rimandare l’abbraccio di chi si ama. I fratelli Stefano, Gianluca e Andrea, i cognati Luigi, Francesca e Miranda, i nipoti Enrico e Damiano, i parenti e gli amici tutti si stringono nel cordoglio con la comunità.
Il rito funebre avrà luogo giovedì 18 luglio alle 16 nella chiesa parrocchiale dove Fabiano giungerà dalla Prosdocimo Funeral Home e poi la salma proseguirà per la cremazione.
Il rosario verrà recitato mercoledì 17 luglio alle 20 nella chiesa di Roveredo. «Pochi di noi hanno capito che il male correva veloce – gli amici sono stati presi a tradimento dalla notizia –. I segnali che qualcosa nel suo fisico era cambiato all’improvviso si sono avuti a fine primavera. Sembrava un evento passeggero, ma gli accertamenti diagnostici effettuati nell’immediatezza del malessere l’hanno messo di fronte ad una realtà diversa».
La morte prematura di Fabiano Parro ha creato un senso di vuoto e di dolore non soltanto tra i suoi familiari, ma anche tra le centinaia di persone che nel corso di questi anni hanno avuto la fortuna di incontrarlo e apprezzarlo come uomo e anche come professionista.
«Tutti ricordano la sua cordialità, la disponibilità al dialogo e l’accoglienza in casa sua – ha ripreso il fratello –. Tra le sue grandi passioni vi era quella per la pittura e la creatività nel bricolage: seguiva i mercatini. Amava le cose semplici, l’hobby preferito era la raccolta funghi; qualche viaggio con moglie e le lunghe passeggiate nelle campagne a godersi la natura».