Allarme Sofia Goggia: c’è anche l’eventualità di stare ferma l’intera stagione!
In un’intervista concessa al Corriere della Sera, Sofia Goggia ha raccontato delle sue difficoltà nel recupero agonistico che sta affrontando. Tutto è legato al 5 febbraio scorso. Quell’allenamento di gigante a Ponte di Legno e la gamba destra che è andata in pezzi. Dopo l’intervento chirurgico, a quanto pare, le criticità non mancano.
Il dolore, infatti, è ancora uno sgradito compagno di viaggio: “Devo capire come abbatterlo quando metto lo scarpone. Sperimenterò soluzioni in carbonio, sottili e su misura, da inserire tra calza e scarpone. Sono come i parastinchi per il calcio e dissipano le pressioni: devo trovare il set-up per il training a Ushuaia“, ha raccontato Goggia alla testata.
Il feeling, ora come ora, è negativo: “Le ossa danneggiate per ora sopportano solo seduce blande. Io non sono una persona che si lamenta: con le ginocchia che mi ritrovo sarebbe impossibile sciare ad alto livello, ma ormai sono abituata. Ora è diverso: il dolore c’è. Il problema è la guaina del tendine tibiale anteriore, recisa per mettere la piastra“.
Sofia ha rivelato al Corriere della Sera anche il giudizio di chi la segue dal punto di vista medico: “Secondo il dottor Panzeri il dolore non passerà e dovrò gestirlo. Lavoro in palestra e faccio atletica, ma non posso ancora correre a causa delle parestesie che danno una percezione alterata della sensibilità“. Ci sono state sensazioni negative nel rimettere gli sci: “Alle prime curve ho pianto sotto la maschera. È il peggior infortunio per come stavano andando le cose e per il momento della mia carriera. E la ripresa è la più dura. Ho avuto un periodo di blackout nel quale ho pensato anche che non sarei più stata una sciatrice d’alto livello. Ho patito terribilmente questo incidente“.
E così Goggia, se le cose non dovessero migliorare, non scarta anche l’ipotesi di saltare una stagione e pensare direttamente alle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026: “È lo scenario peggiore: saltare la stagione, levare le placche a novembre e lavorare in ottica Giochi 2026. Un’ipotesi da considerare. Però se troverò la quadra, tutto andrà in crescendo. Ed è ciò che mi auguro“, ha concluso la campionesse bergamasca.