Volley, Olimpiadi Parigi 2024: il girone di ferro dell’Italia. Tante energie da spendere con Brasile e Polonia
Girone di ferro con paracadute, quello dell’Italia che trova sulla sua strada ai Giochi Olimpici di Parigi, la bestia nera di una vita, quel Brasile che ha spesso, quasi sempre, spento i sogni a Cinque Cerchi degli azzurri e che rappresenta sempre uno scoglio complicato da superare, soprattutto nel torneo olimpico, la squadra che l’ha sconfitta in finale all’ultimo Europeo, la Polonia e l’Egitto che autorizza a sperare che, anche se dovessero malauguratamente andare male le sfide con le big, un domani possa esserci sempre e comunque.
La squadra di Fefè De Giorgi arriva carica al punto giusto ai Giochi di Parigi, ci arriva da campione del mondo in carica, da vice-campione d’Europa, i due blocchi importanti del clan azzurro, composti dai giocatori che indossano la maglia di Trento e Perugia, si sono presi nella stagione dei club, soddisfazioni molto importanti e la VNL ha detto che la squadra titolare se la può giocare con tutti i rivali. Il morale è alto, soprattutto perchè il livello del gioco espresso è elevato.
Il Brasile non ha rubato l’occhio in questa marcia di avvicinamento a Parigi ma i verde-oro, si sa, si trasformano quando in èalio c’è l’oro olimpico. Questa non è più la generazione dei fenomeni ma loro gli italiani li conoscono bene, da Lucarelli e Leal, da Fernando Cachopa a Bruninho e sanno come metterli in difficoltà. Nell’unico precedente in stagione, però, l’Italia ha sconfitto il Brasile a domicilio al Maracanazinho, al tie break, nelle eliminatorie della VNL.
La Polonia, invece, è un complesso molto solido e difficile da domare. I polacchi hanno un grande vantaggio rispetto alle altre squadre, possiedono un tasso tecnico complessivo elevatissimo. Grbic ha a disposizione gente che sa giocare bene a pallavolo. In particolare in banda, l’allenatore polacco ha una tale abbondanza che farà fatica a scegliere: Leon, Fornal, Sliwa, Bednorz, quattro così giocherebbero titolari nel 90% delle altre Nazionali ma anche al centro c’è abbondanza. Insomma squadra completa sotto ogni punto di vista, vulnerabile solo se perde continuità nel rendimento.
Dell’Egitto non c’è molto da dire. In un girone del genere la squadra africana potrà poco e cercherà di uscire sempre e comunque dal campo con la coscienza a posto e il sorriso sulle labbria.