In volo sulla Dolce Vita: i cent’anni dell’aeroporto Nicelli al Lido
C’è stato un tempo in cui l’aeroporto Nicelli del Lido di Venezia era uno dei punti di forza del sistema aeronautico italiano.
Oggi la struttura restaurata dell’aerostazione mostra la sua origine storica, ma anche spazi recuperati alla modernità per gestire voli privati, core business e di linea in tratte poco battute, oltre a elicotteri e ultraleggeri, verso un centenario ormai imminente, cui fa da apripista la mostra fotografica “Da Venezia al mondo. Tra la guerra e la dolce vita”, che ripercorre le vicende dell’aeroporto tra il 1940 e il 1961.
L’aeroporto del Lido nasce nel 1926, intitolato a “Giovanni Nicelli”, eroe della prima guerra mondiale, sulla scia dell’encomiastica che quasi contemporaneamente Venezia dedicava stadi ad altri aviatori famosi come Pier Luigi Penzo e Francesco Baracca.
Da subito si rivela strategico da un lato per la sua collocazione geografica a poche ore di volo dalle grandi capitali europee, dall’altro per l’indubbia centralità della scenografica pista tra mare e laguna, a due passi dal campanile di San Marco. E non è un caso che nel breve volgere di qualche anno lo scalo veneziano diventi il secondo in Italia per traffico di passeggeri, secondo solo a Roma, sfruttando anche la costruzione del mito del Lido, poi ulteriormente celebrato con la nascita della Mostra del Cinema, nel 1932.
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Qui atterrano e decollano divi hollywoodiani e grandi star europee per presenziare alle proiezioni, dapprima all’Excelsior, poi al palazzo del Cinema.
Da Greta Garbo a Clark Gable, da Vittorio De Sica al mitico Frankenstein Boris Karloff, le foto degli ospiti della Mostra si alternano a quelle di capi di stato e ministri, dittatori come Hitler o primi ministri come Churchill, nel percorso espositivo allestito nel bunker degli anni Trenta, dai curatori Giacomo Zamprogno e Gianni De Michelis, che hanno usufruito delle ricerche del comitato storico diretto da Massimo Dominelli.
Il percorso è suddiviso in tre sezioni ed è introdotto da quattro pannelli che guidano il visitatore attraverso il contesto storico di riferimento, approfondendo in particolare l’antica storia militare del Lido, dalle installazioni medievali alle fortificazioni novecentesche.
Nelle sezioni successive – guerra, dopoguerra e Dolce Vita – si affiancano alcuni approfondimenti che illustrano altri momenti, dal Nicelli in guerra ai raduni dell’Aeroclub Ancillotto, al jet set, testimoniato anche da filmati e cinegiornali d’epoca.
Ma a fianco della pista, si svilupparono anche le Officine Aereonavali. Dapprima nel 1940, con i Sas (Servizi Aerei Speciali) che gestivano l’Ala Littoria, allora compagnia di bandiera; quindi l’azione si estese per ovvi motivi di alleanze alla Luftwaffe, che quando si ritirò saccheggio il materiale del Nicelli, facendo anche esplodere una parte dell’aeroporto, modesta solo grazie al pronto intervento degli operai che riuscirono a disinnescare gran parte degli esplosivi innescati dai tedeschi.
Nel dopoguerra Air Littoria diventa Ala italiana, poi Alitalia, e contribuisce alla nascita delle Officine Aereonavali che tra i suoi successi ha anche la riconversione del C-47 americano da aereo militare a mezzo civile. Ma nonostante traffico passeggeri e commesse alle Officine non venissero meno, la sorte del Nicelli, senza una adeguata pista asfaltata, era segnata. Così, dopo una fase di transizione che guardava all’aeroporto di Treviso, si decise di costruire il nuovo aeroporto a Tessera, il “Marco Polo”, inaugurato nel 1961, ponendo fine così alla grande stagione del Nicelli.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18, fino al 29 settembre. Ingresso libero.