Molesta tre ragazzine alla stazione di bus, poi loro lo riconoscono in un bar e chiamano il 112
CERVIGNANO. Si è avvicinato a tre ragazze minorenni che erano sedute su una panchina vicino alla stazione delle corriere di Cervignano e le ha molestate. Per questo un 42enne pakistano si trova in carcere con l’accusa di violenza sessuale. Lo straniero giovedì, sarà interrogato dal gip del tribunale di Udine e potrà fornire la sua versione della vicenda.
Le molestie
Il fatto risale alla tarda serata di sabato 13 luglio e così l’hanno ricostruito i carabinieri del paese ai quali le ragazze, assieme ai loro genitori, si sono rivolte per formalizzare una denuncia. Erano circa le 23, le ragazze erano su questa panchina e stavano chiacchierando tra di loro.
Ad un certo punto, in maniera improvvisa, il 42enne si è avvicinato e le ha molestate tutte e tre, arrivando ad abbracciarne una e ad allungare le mani sulle altre due, là dove non avrebbe dovuto.
La difesa delle ragazze
Una delle giovani ha spiegato ai carabinieri di aver subito compreso l’insistenza dell’approccio dell’uomo, tanto che lo aveva invitato ad andarsene dicendogli che stava arrivando suo padre. Ma lui non aveva desistito. E così, quando una delle ragazze è stata trattenuta per un braccio e toccata, una delle amiche è intervenuta tirando addosso al molestatore una bottiglia di plastica. Solo a quel punto l’individuo è fuggito, a quanto pare scusandosi. Mentre una delle adolescenti gli scattava alcune foto.
L’uomo nel bar e le indagini
Poi, il giorno successivo alla presentazione delle querele, le ragazze hanno notato il sospettato in un bar di Cervignano e hanno subito chiamato i carabinieri, cercando di trattenerlo con l’aiuto di alcuni avventori.
Tra l’altro, gli investigatori, dopo aver ascoltato le testimonianze delle ragazze, hanno trovato riscontri anche in alcuni video ricavati dal sistema di videosorveglianza cittadino.
«Conosco da tempo il mio assistito che sto seguendo per le procedure di riconoscimento della protezione internazionale – spiega l’avvocato Piercarlo Magni – e posso dire che non mi aspettavo una cosa del genere: lui è incensurato, lavora ed è sempre apparso come una persona dall’indole pacata. Si trova in Italia da anni e ha seguito un lungo percorso di integrazione socio-economica, dedicandosi anche al volontariato. Ora vedremo di chiarire questa vicenda e di accertare cosa è accaduto. Giovedì in udienza ci sarà il mio collega Paolo Coseano». —