Coniugi morti in un incidente in Bulgaria, entro la settimana il rimpatrio delle salme
PREMARIACCO. Manca all’appello ancora un documento, imprescindibile, che si confida venga rilasciato a stretto giro dalle autorità bulgare: solo a quel punto le salme di Claudio Tomat e di sua moglie Erica Cantarutti, rimasti uccisi, nel pomeriggio di domenica 14 luglio, in un incidente motociclistico in Bulgaria, potranno essere trasportate in Italia, a Orsaria – dove la coppia risiedeva –, per ricevere il rito del commiato.
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L’iter burocratico di questa storia straziante, che ha lasciato orfani di padre e madre due figli, è seguito costantemente dal sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, dal quale arriva appunto l’auspicio che la documentazione necessaria per completare le procedure di rimpatrio dei corpi venga fornita in tempi molto rapidi: «È indispensabile – spiega – il rilascio del cosiddetto passaporto cadaverico, d’obbligo per consentire al servizio di onoranze funebri di riportare le salme nel nostro Paese. Il resto della documentazione è arrivato via via.
Confido – ribadisce – che l’ultimo tassello non tardi, in modo tale da rendere possibile il rientro di Claudio ed Erica entro la settimana, permettendo di conseguenza di organizzare la cerimonia delle esequie, che sarà celebrata nella chiesa della frazione di Orsaria. In quel giorno verrà proclamato il lutto cittadino».
Nel frattempo la comunità di Premariacco ma pure quella di Cividale, città di cui il 50enne Claudio Tomat – corresponsabile del Centro ricerche del Gruppo Danieli – era originario e dove vivono i suoi genitori, si stanno stringendo attorno ai familiari della coppia, a cominciare dai figli, a favore dei quali è stata promossa una raccolta fondi, tramite una piattaforma online.
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E tale è stata la risposta «che dall’obiettivo iniziale, fissato a 25 mila euro – spiega sempre il sindaco di Premariacco, ricordando che la lodevole iniziativa è stata lanciata da una persona vicina a Claudio Tomat –, si è saliti a 50 mila». «Già in tantissimi – prosegue il primo cittadino – hanno aderito, dando il proprio contributo, e il flusso delle donazioni continua: anche in municipio sono arrivate molte domande sulle modalità di versamento».
Un segno di partecipazione concreta ad un dolore immenso, di profonda vicinanza a due ragazzi costretti ad una prova brutale, devastante; e una dimostrazione, nel contempo, della grandissima, sincera stima di cui Claudio ed Erica – 48 anni, impegnata al Consorzio produttori pietra piasentina di Torreano – godevano nel paese in cui abitavano, sul luogo di lavoro, fra chiunque li conoscesse. —
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