Prima la fuga in macchina e poi in casa trovano sei chili di droga: doppio arresto, giovane patteggia
BRUGNERA. Arrestato per resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale dopo una fuga a 120 chilometri orari in centro a Pordenone, a casa sua a Brugnera la polizia locale ha trovato più di sei chili di sostanze stupefacenti. E lo ha arrestato una seconda volta, stavolta per detenzione di droga ai fini di spaccio.
Mercoledì 24 luglio Adnane El Habid, 24 anni, residente a Tamai, ha chiuso il conto con la giustizia, patteggiando due anni, undici mesi e seimila euro di multa per la detenzione di 4,5 chili di hashish, 1,6 chili di marijuana e 27 grammi di cocaina. La pena è stata concordata con il pm Carmelo Barbaro.
I fatti contestati dall’accusa risalgono allo scorso marzo. Intorno alle 23.30 una pattuglia dei vigili urbani di Pordenone, in uscita da piazzale Ellero dei Mille, ha visto un suv sterzare bruscamente e sgommare via.
Vista la manovra anomala dell’auto, la polizia locale ha attivato la sirena, per invitare il conducente a fermarsi, ma l’automobilista ha accelerato in via Cavallotti, tallonato a vista dai vigili. In via Colonna ha urtato una signora e un bimbo a bordo, rimasti illesi e infine si è schiantata in un campo davanti all’istituto Flora in via Ferraris.
Il conducente è uscito dall’abitacolo e ha cercato di scappare, si è divincolato e ha graffiato la mano a un agente. Sono arrivati i rinforzi ed è stato arrestato. Il pm gli ha contestato pure la guida in stato di ebbrezza visto il rifiuto di sottoporsi all’alcoltest.
Prima dell’udienza di convalida, il nucleo di sicurezza e polizia giudiziaria della polizia locale di Pordenone, ha svolto approfondimenti sul tenore di vita del soggetto, trovando conferma durante l’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari, che fosse superiore al suo reddito, come testimoniavano abiti firmati e beni di lusso.
L’unità cinofila della polizia locale ha fiutato la droga nell’abitazione. Il giovane è stato così nuovamente arrestato e portato al comando della polizia locale e successivamente in carcere.
Mercoledì 24 luglio l’imputato, difeso di fiducia dall’avvocato Elisabetta Costa, ha definito la sua posizione dinanzi al giudice per le indagini preliminari Francesca Vortali.