Treviso, scuole Don Milani pronte a settembre: completate aule e palestra
Pronte da settembre le nuove elementari Don Milani. Dopo varie traversie e un poderoso intervento di ricostruzione, il plesso rinnovato di San Zeno - comprensivo 3 Felissent, preside Francesca Magnano - ospiterà dopo l'estate gli scolari della primaria Tommaseo di via Cavini, edificio che perderà la sua funzione scolastica, dando spazio in futuro a servizi per il quartiere e associazioni. L'apertura delle Don Milani sarà la grande novità, per la didattica del capoluogo, del prossimo anno scolastico. Una storia lunga: il primo progetto della palestra risale all'amministrazione Manildo, il via libera ai lavori di Ca' Sugana (gestione Conte) arrivò nella primavera 2020, nell'anno del Covid.
Poi ci sarebbero stati cantieri chiusi e riaperti, progetti rifatti, pure un'interdittiva antimafia.
Ora, finalmente, la luce. «Le Don Milani, con scuola e palestra, saranno pronte per settembre», conferma Sandro Zampese, assessore comunale ai Lavori Pubblici. Le vicine Tommaseo, solo per il 2024-2025, rimarranno sede di presidenza e segreteria, in attesa di trasferire gli uffici dell'istituto comprensivo - da settembre 2025 - nel nuovo polo amministrativo alle medie Felissent a Sant'Antonino (lavori da 1,2 milioni). «In futuro le Tommaseo non avranno più destinazione scolastica, ospitando servizi e associazioni», precisa Zampese, confermando il destino già noto da tempo. Nel frattempo, è già iniziato lo spostamento degli arredi alle rinnovate Don Milani, dove i lavori sono ormai in via di ultimazione.
Un maxi-intervento che, accanto agli spazi per la didattica, ha incluso nuova mensa e palestra, per un ammontare complessivo da 6,9 milioni di euro (con fondi statali): oltre all'ampliamento, si è demolito e ricostruito l'edificio esistente, riorganizzando gli accessi
. Ma i lavori nel plesso sono stati, a dir poco, tormentati: basti pensare che, negli spazi della futura palestra, erano ripartiti a fine estate 2023 dopo il lungo travaglio di due anni e mezzo di stop, seguito all'interdittiva antimafia che la Prefettura aveva fatto scattare nel gennaio 2021.
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