Padova, dieci campi di padel all’Ippodromo: il piano di recupero di Stefanelli
Il progetto è stato già presentato al Comune, nello specifico all’assessorato dello sport, guidato da Diego Bonavina.
La Saita Immobiliare – società guidata dall’imprenditore e dall’ex campione di pallacanestro del Petrarca, Pino Stefanelli – che ha acquistato l’ippodromo, con la pista, le scuderie e le tribune, ha presentato la richiesta di autorizzazione per realizzare una decina di campi da padel a ridosso delle tribune, nello spazio che confina con via Ippodromo. Si tratterebbe del più grande centro cittadino dedicato allo sport simile al tennis, che ha conquistato l’Italia, con migliaia di praticanti.
La rinascita dell’Ippodromo
«Il padel è uno sport popolare che sta diventando sempre più richiesto – spiega Stefanelli, discendente diretto dell’omonima famiglia che possedeva anche la Siamic – Come stanno dimostrando anche le nuove serate estive con i cavalli in pista, il bellissimo impianto fatto costruire dal senatore-mecenate Vincenzo Stefano Breda nel 1901, ha bisogno anche di nuove attività, sia ludiche che sportive, per avere maggiori margini economici e per soddisfare le richieste di nuovi eventuali clienti, che chiedono di praticare all’interno dell’ippodromo altre attività sportive diverse dall’ippica. Sono convinto che l’assessore Bonavina, che ci sta già dando una mano per il rilancio e lo sviluppo di tutto l’ippodromo, sarà ancora una volta disponibile nei confronti di questa nostra ulteriore richiesta».
Da Palazzo Moroni la prima risposta è assolutamente positiva, anche se sarà necessario verificare e rispettare tutte le prescrizioni tecniche che un progetto di questo tipo comporta: «Conosco l’idea del progetto, non vedo l’ora che la presentino perché secondo me è una bellissima notizia», è il commento a caldo di Bonaina.
La crisi e i nuovi proprietari
L’impianto di Ponte di Brenta è finito all’asta dopo il fallimento della Fondazione Breda, nata con il lascito del grande industriale padovano.
Nel 2022, dopo quattro aste andate deserte, al quinto incanto l’ippodromo “Le Padovanelle” con 12 scuderie, pista e tribune è stato assegnato alla Saita srl di Pino Stefanelli per 2 milioni, ma ne valeva almeno 8 nelle prime valutazioni.
Dopo qualche mese l’impianto ha riaperto tornando a ospitare le corse, anche quelle in notturna. Giovedì scorso si è disputato l’ultimo convegno di trotto serale dell’estate 2024. Sono stati messi a riposo i cavalli, ma le attività collaterali di ristorazione, tra cui la kermess “Le Staffe”, resteranno aperte sino alla fine dell’estate.