«Per i bimbi vittime di guerra», premio Burgio a Liliana Segre
PAVIA. Il policlinico San Matteo e l'Università premiano Liliana Segre, senatrice a vita sopravvissuta all'Olocausto commesso dai regimi nazifascisti: è lei che sarà insignita del premio Dalla parte dei bambini, istituito alla memoria di Roberto Burgio, fondatore della scuola pediatrica pavese. Alla lettera, il riconoscimento di quest’anno è stato assegnato «ai bambini vittime di tutte le guerre» e sarà consegnato simbolicamente alla senatrice e presidente della Commissione antidiscriminazione di palazzo Madama (il Senato).
Una vita per la memoria
«Da bambina, Segre ha conosciuto l’orrore della guerra e della deportazione. Abbiamo scelto lei come figura ispiratrice per ribadire un concetto: tutti i bambini vanno difesi e protetti dalla violenza del conflitto, al di là degli schieramenti in campo» afferma Gian Luigi Marseglia, docente e primario di Pediatria del policlinico San Matteo, oltre che allievo di Burgio. «In più di un’occasione, la senatrice si è espressa in modo chiaro su un punto: la tutela dei più piccoli, di tutti i bambini indipendentemente da credo e nazionalità, va posta al di sopra di ogni ragione che motiva conflitti e guerre». In un momento storico segnato da conflitti sanguinosi che si stanno consumando alle porte dell’Europa, dalla guerra tra Russia e Ucraina all’invasione israeliana della Striscia di Gaza, la scelta del policlinico e dell’Università non è casuale. Nata a Milano nel 1930, Liliana Segre ha conosciuto l’orrore della deportazione e della prigionia nel campo di concentramento di Aushwitz-Birkenau e poi in quello di Malchow: è tra le poche bambine e bambini sopravvissuti all’internamento presso il campo divenuto simbolo dell’Olocausto degli ebrei e delle altre minoranze, perseguitate con violenza dal nazifascismo. Nel gennaio 2018, è stata nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quarta donna italiana a ricevere l’investitura dopo Camilla Ravera, Rita Levi-Montalcini ed Elena Cattaneo.
Tra le motivazioni che hanno portato alla premiazione simbolica di Liliana Segre, anche il discorso tenuto durante una seduta di novembre della Commissione anti discriminazione, da lei presieduta: «I bambini sono una cosa sacra. Bisogna piangere per i bambini di ogni nazionalità, di ogni colore e di ogni credo. Non vanno toccati per nessun motivo e sotto nessuna latitudine» aveva detto la senatrice a vita in quell’occasione. «Il premio di quest’anno vuol essere un invito a non voltarci dall’altra parte» conclude Marseglia.
Il riconoscimento
«Abbiamo individuato un profilo che rappresentasse lo spirito del premio Burgio» dichiara Alessandro Venturi, presidente del policlinico San Matteo. «Vogliamo che questo riconoscimento simbolico che sarà consegnato alla senatrice Segre diventi un monito per gli adulti, così che recuperino lo stupore e la curiosità piuttosto che guardare il mondo dalla prospettiva del freddo calcolo. Al di là delle parti e delle ragioni dietro i conflitti, queste non possono ricadere sui bambini, che ne sono vittima». —