Mestre, gli acquedotti perdono quattro litri su dieci: investiti 40 milioni nella rete idrica
Quattro litri di acqua ogni dieci non arrivano a destinazione, sono sacrificati nel corso del tragitto lungo le condutture. E certo tornano nelle faglie, restano nel ciclo idrico, ma rappresentano comunque una perdita di servizio, anche se non assoluta. Veritas combatte una battaglia continua per limitare queste cifre, sostituendo tubature e giunture (soprattutto queste ultime sono un problema) a ciclo continuo. E per ammodernare e potenziare la rete ha già messo a terra investimenti per 40 milioni di euro.
A tornare sulle percentuali è stato l’ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha quantificato la dispersione idrica per tutta la Regione, parlando di media di 42,2 litri persi ogni cento immessi nella rete. Un dato in linea con quello medio nazionale, a cui si associa quello giornaliero: ogni giorno nella nostra regione si immettono nella rete idrica circa 1,75 miliardi di litri d’acqua, con una dispersione che ammonta a 740 milioni di litri. Tra i sette Comuni capoluogo di provincia presenti in regione la situazione più critica è presente a Belluno, dove il 64,2 per cento dell’acqua immessa in rete non arriva nei rubinetti delle utenze presenti in città. E Venezia viene indicata al secondo posto: per la Cgia presenta una perdita del 41,7 per cento che la colloca anche al 44esimo posto a livello nazionale. Veritas, in realtà, corregge la stima dell’ufficio studi e parla di una percentuale di dispersione che oscilla tra il 35 e il 37 per cento.
«La dispersione è un problema che non può essere completamente risolto», spiega la società partecipata veneziana, «Sostituire tutte le tubature è un lavoro che non finisce mai e non sarebbe sostenibile svolgerlo a ritmo maggiore. Anche così, però, va ricordato come l’acqua che scivola fuori dalle condutture e dalle giunture non sia davvero persa ma ritorni nelle faglie».
A seguire Venezia nella classifica Cgia c’è Rovigo, con il 37,4; Verona con il 34,9 per cento; Padova con una perdita del 30,6 per cento; Vicenza con il 21 per cento; Treviso con il 18,4 per cento. Va detto che, in linea di massima, la dispersione è riconducibile a più fattori: alle rotture presenti nelle condotte, all’età avanzata degli impianti, ad aspetti amministrativi dovuti a errori di misurazione dei contatori e agli usi non autorizzati, come gli allacci abusivi.
Per la realizzazione di nuove infrastrutture idriche primarie, la riparazione, la digitalizzazione e il monitoraggio integrato delle reti idriche per diminuire le perdite d’acqua, il potenziamento e l’ammodernamento del sistema irriguo nel settore agricolo e per la depurazione delle acque reflue da riutilizzare in agricoltura e nel settore produttivo, il Pnrr ha messo a disposizione ben 4,3 miliardi di euro. A questi va aggiunto un altro miliardo che a maggio è stato assegnato al ministero delle Infrastrutture per ridurre le perdite nelle reti di distribuzione.
Veritas è impegnata con oltre 40 milioni di euro per migliorare il servizio idrico nel Comune di Venezia (e a Mogliano, dove è stata restaurata la torre piezometrica di Marocco). Per quanto riguarda proprio la distribuzione è stata recentemente completata la condotta adduttrice che dai pozzi di Quinto di Treviso rifornisce di acqua potabile l’impianto della Gazzera e la centrale idrica di Marghera, per poi essere immessa nella rete di Mestre e Marghera. In un tratto di questa condotta – un chilometro nel territorio di Zelarino, a Mestre, dall’attraversamento del fiume Dese fino a via Boscariola – erano state riscontrate alcune perdite, per cui Veritas è intervenuta con la tecnica del relining, un sistema che evita di sventrare il terreno e di sostituire i tubi danneggiati. Nei prossimi anni sarà anche completata la nuova centrale del Tronchetto e tanto si sta facendo in centro storico, tra le condutture di San Secondo e gli impianti di piazzale Roma, dove è in piedi un cantiere da tre milioni di euro.