Offensiva ucraina nella regione russa di Kursk, almeno 5 morti e 28 feriti: “Soldati, carri e droni per alleggerire il fronte di Donetsk”
Prosegue l’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk. L’operazione è iniziata ieri, quando 300 soldati ucraini, supportati da carri armati, veicoli blindati e droni, hanno lanciato un attacco al di là del confine. I combattimenti continuano anche oggi: la volontà dell’esercito di Kiev è attirare le forze di Mosca nei pressi di Kursk per alleggerire la pressione sul fronte di Donetsk. Per il presidente Vladimir Putin “l’attacco è una provocazione su larga scala”, poiché “Kiev ha fatto ricorso a bombardamenti indiscriminati, anche con missili, su strutture civili”.
A Kursk, il Cremlino afferma di aver “impedito al nemico di avanzare in profondità nel territorio russo grazie all’artiglieria e agli aerei da guerra”, seppur registrando perdite. I bombardamenti delle forze di Kiev che hanno preceduto e accompagnato l’attacco hanno provocato almeno cinque morti tra i civili, tra cui due membri dell’equipaggio di un’ambulanza, e almeno 28 feriti, tra cui sei bambini. I sistemi di difesa aerea di Mosca hanno abbattuto 26 droni e diversi razzi.
“L’attacco ucraino alla regione russa di Kursk è l’ennesimo atto terroristico contro i civili che ha ovviamente preso di mira residenti pacifici” ha denunciato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova a Sputnik Radio, scrive la Tass. Il presidente Volodymyr Zelensky “ha mandato i cittadini ucraini nel tritacarne di Kursk per prolungare silenziosamente la mortale mobilitazione ucraina. Oggi ha firmato il relativo decreto”, prosegue, mettendo in relazione il tentativo di avanzata delle forze di Kiev con la firma da parte di Zelensky delle leggi che prolungano di altri tre mesi la legge marziale e la mobilitazione generale in Ucraina.
Il presidente Putin ha affermato che Mosca fornirà il massimo sostegno “in tutti i settori” alla regione di Kursk. “Migliaia” di residenti delle zone di confine vengono evacuati in queste ore verso altre regioni russe, secondo quanto riferisce l’agenzia Ria Novosti. Il governatore del Kursk, Alexei Smirnov, ha esortato i residenti a donare il sangue. In un messaggio condiviso su Telegram Smirnov ha spiegato che le banche del sangue sono in fase di rifornimento e che i servizi di emergenza sono stati messi in allerta. “Nelle ultime 24 ore, la nostra regione ha resistito eroicamente agli attacchi”, ha affermato.
Un’ incursione ucraina potrebbe attirare riserve russe nell’area, finendo con l’indebolire le operazioni di Mosca in diversi settori del Donetsk, dove le truppe della Federazione hanno ultimamente intensificato gli attacchi. Ma potrebbe anche estendere l’impegno delle forze ucraine sul fronte, oggi già lungo più di 1000 chilometri. Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che nelle ultime 24 ore l’intervento delle truppe di terra e i bombardamenti russi hanno portato all’eliminazione di 260 soldati ucraini e di 50 veicoli corazzati, tra i quali sette carri armati. Secondo il ministero, i bombardamenti russi, che si estendono alla regione ucraina di Sumy, “hanno impedito al nemico di avanzare in profondità nel territorio della Federazione Russa”. Secondo il canale Telegram russo Rybar, vicino alle forze armate, gli ucraini avrebbero preso il controllo di tre piccoli insediamenti: Nikolaevo-Darino, Darino e Sverdiklovo, ma le forze di Mosca sarebbero in difficoltà anche in altre zone. La stessa fonte afferma che circa 400 militari ucraini sono ancora presenti sul territorio russo, mentre altri 2mila sono concentrati in territorio ucraino a ridosso del confine.
Nel frattempo a Kharkiv proseguono gli attacchi. Un raid russo ha provocato un morto e 12 feriti, tra cui un bimbo di 8 mesi, e ha causato danni a una struttura sanitaria. “Gli attacchi devono finire. Proteggere i bambini, sempre”. È quanto si legge in una nota dell’Unicef su X.
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