Studenti fuori sede: Cresce la domanda, volano i prezzi degli affitti
In Italia, la condizione degli studenti fuori sede si fa sempre più gravosa, segnata da una realtà che non lascia spazio a facili soluzioni: l'impennata dei prezzi delle stanze in affitto. Questo fenomeno, in costante ascesa, è divenuto una delle sfide più pressanti per i giovani universitari e per le loro famiglie, generando un senso di precarietà e incertezza che accompagna l'inizio di ogni anno accademico.
Secondo l'ultimo osservatorio annuale di Immobiliare.it, il mercato delle stanze si trova di fronte a un incremento dei costi senza precedenti, spinto da una domanda che nel 2024 è cresciuta del 27% rispetto all'anno precedente. Questo aumento vertiginoso si riflette in un rincaro medio del 7% per le stanze singole, in un contesto nazionale che vede quasi tutte le principali città universitarie registrare aumenti nei prezzi di locazione.
Milano si conferma la città più cara d'Italia, sia per l'acquisto che per l'affitto di un immobile, e non fa eccezione quando si tratta del mercato delle stanze. Affittare una singola nel capoluogo meneghino richiede oggi una spesa media di 637 euro mensili, con un aumento del 4% rispetto al 2023. Nonostante ciò, la domanda di alloggi a Milano mostra segni di saturazione, con un lieve calo dell'1%, un dato insolito nel panorama nazionale.
All'interno della città, quartieri come Garibaldi-Moscova-Porta Nuova, Porta Romana-Cadore-Montenero e Centrale-Repubblica segnano i picchi più elevati, con affitti che superano i 700 euro al mese per una stanza singola. Tuttavia, il quadro non è uniforme; la domanda di alloggi a Milano sta progressivamente virando verso città vicine, dove i costi risultano più sostenibili.
Contrariamente a quanto accade a Milano, Roma vive un momento di forte espansione della domanda, che registra un impressionante +62% rispetto all'anno passato. Nonostante l'incremento del 9% nei prezzi, con una media di 503 euro al mese per una stanza singola, la capitale continua ad attrarre un numero crescente di studenti, segno della sua centralità nel panorama universitario nazionale.
I quartieri romani di Parioli-Flaminio, Testaccio-Trastevere e Salario-Trieste guidano la classifica degli affitti più cari, superando i 600 euro mensili, confermando il prestigio e la vivacità culturale di queste zone.
Tra le città universitarie di lunga tradizione, Bologna emerge come la seconda più costosa, con una media di 506 euro per una singola, seguita da un aumento del 7% nella domanda. Venezia, anch'essa in crescita, mostra un incremento del 10% nei prezzi e un boom della domanda del 53%, sintomo di un rinnovato interesse per la città lagunare come meta di studi.
Padova, invece, presenta un andamento in controtendenza: la domanda è calata del 32%, mentre i prezzi hanno subito un incremento del 14%, toccando i 442 euro mensili per una stanza singola. Questo fenomeno riflette una crescente difficoltà degli studenti a sostenere i costi elevati, spingendo molti a cercare alternative in altre città.
Il rapporto evidenzia inoltre come alcune aree del Sud Italia abbiano visto un'impennata della domanda, con Bari e Napoli in testa, registrando rispettivamente un aumento del 207% e del 185%. Parallelamente, città lombarde come Pavia e Brescia hanno anch'esse visto un incremento esponenziale dell'interesse, con una crescita che supera il 160%.
Secondo Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it, "il boom di ricerche che stanno vivendo le località del Sud e quelle limitrofe a grandi centri come Milano mostra un chiaro spostamento della domanda verso poli più accessibili dal punto di vista economico". Questa dinamica è il riflesso di una crescente insostenibilità dei costi nelle città più care, spingendo gli studenti a orientarsi verso atenei meno tradizionali ma economicamente più gestibili.
Lo scenario delineato dall'osservatorio di Immobiliare.it descrive una realtà complessa e in evoluzione, dove il mercato delle stanze per studenti fuori sede continua a crescere, trainato da una domanda che sembra non conoscere sosta. Tuttavia, questo scenario pone una sfida significativa per il futuro, richiedendo interventi strutturali volti a garantire un accesso più equo e sostenibile all'istruzione universitaria. Senza una risposta adeguata, il rischio è quello di esacerbare ulteriormente le disuguaglianze, rendendo sempre più difficile per molti giovani il sogno di un'educazione superiore.