Omicidio Sharon Verzeni, a un passo dalla svolta: dalle telecamere arrivano elementi utili. Da lì spunterà il volto del killer
Tra audizioni contradditorie e testimonianze dubbie, sospetti che si affastellano e che nel giro di breve crollano come castelli di carte, nel coacervo intricato di alibi che reggono e dubbi che li rendono meno granitici, e in attesa dei riscontri dei rilievi scientifici, nel giallo sull’omicidio di Sharon Verzeni – lo si è detto dall’inizio – la differenza la farà l’analisi sui video delle telecamere di videosorveglianza. E infatti, mentre gli inquirenti proseguono con l’acquisizione di informazioni dalla cerchia relazionale e con i carabinieri che continuano indefessamente ad ascoltare i residente della zona, le indagini puntano su quanto intercettato e registrato dall’occhio telematico: l’unico occhio indiscreto che, dalla barricata tecnologica, non ha difficoltà (e meno che mai remore) a rivelare e resocontare…
Omicidio Sharon Verzeni, svolta a un passo
E allora, da quanto apprende l’Adnkonos in queste ore, proprio le analisi delle telecamere, in corso da circa un mese, starebbero fornendo elementi definiti “utili” alle indagini. Perché se è vero che per ben 850 metri perimetrati da ben 60 telecamere, chi ha ucciso Sharon Verzeni in Via Castegnate 32 a Terno d’Isola nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi, forse è stato molto fortunato – o magari aveva un piano ben definito sin dal principio – è altresì verosimile che qualcosa sia finito in un frame. E innegabile che comunque, qualcosa si è evinto fin qui.
Tra testimoni e piste, tutte le speranze puntano sulle telecamere
Come, ad esempio, tra una quarantina di sagome immortalate, l’identificazione di trenta soggetti. All’appello, allora, mancano ancora dieci persone da riconoscere e individuare: tra cui il fantomatico uomo in bici. E, naturalmente, l’assassino, che è riuscito a schivare per lo meno gran parte dei dispositivi per la registrazione che si trovavano sul percorso della vittima da casa sua in Via Merelli, dove abita anche il compagno Sergio Ruocco. E mentre il lavoro di analisi e ascolto prosegue alla ricerca di qualunque anche minimo dettaglio utile, vanno avanti anche le attività di indagine sui conti bancari. Come, naturalmente, l’audizione di altri testimoni. Ma l’occhio degli inquirenti resta puntato soprattutto sulle telecamere: e la percezione prevalente è che da lì possa spuntare volto e nome dell’assassino.
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