US Open 2024: Berrettini-Fritz la supersfida, Musetti per avanzare, Bronzetti cerca l’impresa con Sabalenka
Terza giornata di scena a Flushing Meadows, dove agli US Open cominciano i secondi turni della parte bassa di entrambi i tabelloni. In questa fattispecie sono tre gli italiani rimasti in gara, tutti con match che alzano notevolmente l’interesse generale per quel che concerne anche il livello di chi sta dall’altra parte della rete.
Si comincia nella serata italiana, e lo si fa partendo dal Louis Armstrong Stadium, il secondo campo Slam più capiente tra tutti quelli dei quattro tornei maggiori con i suoi 14.000 posti (il Court 1 a Wimbledon ne ha un migliaio abbondante in meno). Qui Lucia Bronzetti tenterà l’impresa quasi impossibile contro colei che, a conti fatti, è la vera favorita per vincere il torneo, la bielorussa Aryna Sabalenka, numero 2 del mondo e a New York con i galloni di vincitrice del WTA 1000 di Cincinnati. Tra le due un precedente all’inizio della stagione a Brisbane, vinto dalla nativa di Minsk per 6-3 6-0. Sarà difficile contrastare la devastante potenza da fondo della campionessa degli Australian Open, che a Flushing Meadows timbra l’appuntamento con le semifinali ormai dal 2021 (e nel 2023 si è spinta fino all’ultimo atto).
All’incirca in contemporanea andrà in campo, sul Court 5, Lorenzo Musetti. Per il toscano sfida al serbo Miomir Kecmanovic, con il quale il conto dei precedenti è un po’ particolare. Il numero 2 azzurro, infatti, è avanti 2-1 e ha vinto sia sul duro outdoor (Napoli 2022) che sul rosso (Montecarlo 2023), ma l’ultimo incrocio è stato sfortunato, perché l’ha vinto il serbo in tre set in semifinale di Coppa Davis con Musetti che si è trovato a dover anche gestire guai fisici con l’andare di secondo e terzo parziale, nei quali non è stato in grado di competere ad armi pari. Nel caso in specie va comunque rimarcato come Kecmanovic abbia avuto una sua dose di fortuna, giacché il giapponese Yoshihito Nishioka, dopo aver guidato per due set a uno, si è ritirato per un brutto colpo di calore, a seguito del quale è finito a terra ed è stato soccorso dallo stesso serbo, prima di non poter più giocare. Musetti, dal canto suo, è riuscito a scampare sia il pericolo Reilly Opelka che il quinto set, e in generale sembra aver lanciato buoni segnali di forma.
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La notte, però, fa tornare il pubblico italiano sul Louis Armstrong Stadium. Forse c’è un unico motivo per cui il match tra Matteo Berrettini e Taylor Fritz è stato piazzato sull’Armstrong e non sull’Arthur Ashe Stadium: il cercare un pubblico più raccolto (per quanto di raccolto si possa parlare con 14.000 persone all’interno, che sono tante) in modo tale da aiutare l’americano. In verità, va detto che Fritz è uno dei giocatori più sofferti dal romano, che non lo ha mai battuto in tre precedenti e che si vede infastidito dalle ottime qualità da fondocampo dell’uomo a stelle e strisce. Molto dipenderà dalla reciproca condizione fisica: Berrettini, dopo un set di rodaggio con lo spagnolo Albert Ramos-Vinolas, è andato via facilmente, e lo stesso vale per il californiano, che era opposto all’argentino Camilo Ugo Carabelli. A favore del capitolino può senz’altro andare il fatto che in questo periodo la forma di Fritz sembra difficile da decifrare, considerato che gli sono andati male i Masters 1000 nordamericani (non che per Matteo sia stato tutto migliore: dopo il luglio sul rosso un solo match giocato e perso con Rune a Cincinnati). New York, però, ha spesso regalato molto di buono a Berrettini, leggere alla voce due quarti e una semifinale.
Tra i protagonisti di spicco della giornata, torna in campo Novak Djokovic, opposto a Laslo Djere in un derby serbo potenzialmente pericoloso considerato che proprio qui, l’anno scorso, il nativo di Senta era andato avanti di due set prima di finire a vincere solo cinque game nei successivi tre. Si segnala anche un potenzialmente spettacolare Ruud-Monfils. In campo femminile, invece, continua il cammino di Coco Gauff: la detentrice è attesa dalla tedesca Tatjana Maria. Si tratta di una giornata con pochi apparenti match di spicco, ma con tante chance di vedere situazioni capaci di regalare improvvise sorprese.