Caccia francesi alla Serbia, Parigi secondo esportatore mondiale di armi
Continua l'espansione francese nel mercato delle armi, in particolare sottraendo i clienti storici della Russia. Questa volta a ordinare prodotti della Rèpublique sono i serbi, che per rimpiazzare i loro obsoleti jet da combattimento MiG 29 hanno ordinato una dozzina di Dassault Rafale in variante F4.
La firma dell'accordo è avvenuta ieri 29 agosto a Belgrado presso il Ministero della Difesa, alla presenza del presidente Emmanuel Macron e del Presidente della Repubblica di Serbia Aleksandar Vučić, con la presenza del numero uno di Dassault Aviation, Éric Trappier e del titolare del dicastero della Difesa serba Bratislav Gašić. Éric Trappier ha dichiarato: “A nome di Dassault Aviation e dei suoi partner, vorrei ringraziare le autorità serbe per la fiducia che hanno riposto in noi scegliendo il Rafale e assicurare loro il nostro totale impegno per rendere la sua integrazione nelle Forze armate serbe un successo.
La decisione della Serbia di dotarsi per la prima volta di un aereo Dassault conferma la superiorità operativa del caccia e la sua comprovata eccellenza nel servire gli interessi sovrani di una nazione.” Trappier sottintende che il suo caccia sia migliore di quelli russi, americani e anche dell'europeo Eurofighter Typhoon (falso, ma sono questioni molto tecniche), aereo che tuttavia era risultato troppo costoso e politicamente complesso da gestire. Il contratto firmato ha un valore di quasi tre miliardi di euro e prevede i velivoli, il munizionamento, il supporto tecnico-logistico e quello addestrativo per piloti e tecnici. In questo modo la Serbia si unisce alla scelta della Croazia, che due anni fa acquistò un numero simile dello stesso modello di caccia da Parigi ma di seconda mano, per un valore di quasi un miliardo di euro, le cui consegne sono ancora in corso.
L'accordo tra Serbia e Francia riflette inevitabilmente gli ottimi rapporti esistenti tra le due nazioni e la determinazione francese a diventare un leader nell'esportazione di armamenti, scalando in pochi anni dal quarto al secondo posto nell'elenco a livello globale dopo Stati Uniti (45%) e oggi al pari con la Russia (11%). E grazie a questa commessa la Francia è diventata la principale fornitrice di velivoli da combattimento dei due Paesi balcanici, oltre ad aver venduto i Rafale anche alla Grecia e all'Egitto. Ma se la Croazia è alleata della Nato, la Serbia, seppure non sia più “allineata” con Mosca, le resta comunque molto vicina per altre forniture militari – armi e mezzi corazzati - e storicamente per cultura. Una curiosità che sottolinea l'espansione militare francese: al di fuori dell'area mediterranea i caccia Rafale sono in dotazione negli Emirati, in Indonesia e in Qatar.Nel caso croato la variante è quella precedente a quella serba, denominata F3R, caratterizzata dalla possibilità di utilizzare missili aria-aria a medio raggio del tipo Matra Mica realizzati da Mbda (e usati da Francia, Qatar, India, Grecia, Taiwan, Marocco, Egitto e Australia). Anche se esternamente le due versioni sono identiche, la differenza è costituita dal fatto che lo F4 integra maggiori funzioni di connettività con apparati dell'ultima generazione per i collegamenti satellitari e intra-volo, i server di comunicazione e le radio definite da software. Tutte modifiche volute per migliorare l'efficacia del Rafale nel combattimento e per aprire la strada alle modalità di guerra del Future Combat Air System (Fcas). Nuovi sono anche il sistema di navigazione e gestione delle armi, la suite di guerra elettronica Spectra, il pod di designazione dei bersagli Talios e la versione del radar Aesa Rbe-2, migliorato per aumentare l'efficacia nella modalità aria-terra. Altre modifiche riguardano il mirino del casco Scorpion indossato dal pilota e nuove apparecchiature di comunicazione satellitare basate sulla rete Syracuse IV. Infine, il Rafale F4 integra un sistema di assistenza diagnostica con capacità di manutenzione predittiva, ovvero sono le componenti dell'aeroplano a dire ai tecnici quando devono essere riparate o sostituite, e questo sfrutta soluzioni basate sui big-data e sull'intelligenza artificiale. Le opzioni d'arma includono il missile aria-aria Mica NG e fino a tre missili aria-terra Aasm da 1.000 kg con guida Gps e inerziale. I velivoli possono anche sganciare le tradizionali testate Mk 84 e Blu-109. Tutto questo significa che la Serbia avrà dei velivoli che per qualche anno saranno quasi al top della gamma, gli stessi oggi in servizio con l'Armée de l'Air che, invece, ha cominciato da poco ad aggiornarli alla variante F4.2.
Ciò avviene mentre Dassault sta progettando la F5 che sarà introdotta nel periodo 2035-2038, e che opererà appieno insieme con velivoli droni gregari e sarà in grado di trasportare il nuovo missile ipersonico Asn4G, ordigno che continuerà a garantire le possibilità di lancio di armi nucleari dagli aerei francesi.