US Open: intervista esclusiva allo sparring americano di Sinner e Medvedev: “Daniil ha più tocco e angoli, Jannik più peso e profondità”
Ha fatto da sparring partner in questi giorni a Jannik Sinner e Daniil Medvedev. E sono andato a intervistarlo, non appena concluso l’ultimo allenamento di Jannik prima del big match con Daniil, proprio per farmi raccontare i tanti pregi e i pochi difetti di Sinner e di Medvedev. Pochi altri giocatori sono in grado infatti, avendoli affrontati per ore e ore come è capitato a lui in questi giorni, di raccontare le caratteristiche tecniche dell’italiano n.1 del mondo e del russo ex n.1 ATP, i colpi che lo hanno impressionato di più.
Perché un conto è guardarli in tv e tutto un altro è giocarci contro, misurando a ripetizione colpo su colpo, situazione dietro situazione. Il dritto lungolinea e incrociato, così come il rovescio, il servizio e le risposte, i colpi piatti, quelli coperti, quelli con il taglio sotto la palla, le smorzate, le volée, le variazioni richieste da Cahill e Vagnozzi, così come quelle dei due Gilles, Cervara e Simon.
Ben pochi infatti possono descrivere meglio del ventiduenne nuovayorkese Liam Krall le caratteristiche dei due protagonisti del match di questa notte, cioè di una partita che molti hanno definito una sorte di finale anticipata perché non sembra quasi possibile che il giovane britannico Jack Draper possa batterne il vincitore – anche se il mancino è in grande progresso come ha dimostrato battendo in 3 set assai convincenti (63 75 62) il più esperto Alex De Minaur – e poi anche il superstite del derby americano Fritz-Tiafoe non sembra avere le stesse qualità tecniche e soprattutto la stessa solidità mentale né di Sinner né di Modevedev..
Krall non ha per ora ranking ATP perché è stato più studente che tennista full-time, ma l’ho visto giocare per tre volte con Sinner e mi pare abbia qualità e numeri tecnici di non poco conto. Insomma, la sua non è una pia illusione se sogna di fare il tennista professionista, ora che si è laureato in una delle prime università degli Stati Uniti, la SMU di Dallas (Southern Metodist School), il cui Moody Coliseum fu sede delle prime edizioni delle mitiche finali del WCT, il circuito World Championships Team fondato dal petroliere e billionaire texano Lamar Hunt (che era anche il proprietario dei Dallas Cowboys).
Le prime due finali WCT, 1971 e 1972, vinte entrambe da Ken Rosewall su Rod Laver, sono rimaste leggendarie. La seconda in particolare con i suoi straordinari 5 set – 4-6, 6-0, 6-3, 6-7(3), 7-6 (5) – è stata dipinta come il “match that made tennis in the United States”!)
Liam Krall, nato il 20 maggio 2002, ha giocato dal 2020 al 2024 per la Southern Methodist University, a Dallas. Nel 2022 ha giocato da n.1 i singolari ed è stato il migliore del team con 26 match vinti e 7 persi. Nel 2023 ha partecipato ai FISU World University Games (i campionati del mondo universitari, ex Universiadi) a Chengdu in Cina raggiungendo i quarti di finale dopo aver battuto la testa di serie numero 1 al secondo turno. Tirargli fuori qualcosa non è stata facilissimo. Liam sembrava soprattutto interessato a parlare di sé davanti a loro, piuttosto che a dirmi come giocano i due campioni.
Scanagatta: – Quanti anni hai, di dove sei e hai un ranking ATP?
Krall: “No, sono appena uscito dal college ma spero di ottenerlo andando a fare un po’ di tornei Future appena finisce questo US Open. Vivo a New York, mi sono laureato alla SMU di Dallas dopo 4 anni…”
Scanagatta – Qual è la più grande differenza che hai notato fra Sinner e Medvedev dopo aver allenato entrambi?
Krall: “Per prima cosa… è stato un tale onore poter giocare con due campioni come loro. La più grande differenza intanto fra loro e altri tennisti con cui ho avuto a che fare non è soltanto la loro mentalità, il loro focusing, ma la loro fisicità (non dice il fisico…n.d.r.), sono così forti e fit, possono riuscire a fare qualsiasi cosa,da qualunque posizione nel campo…io ho cercato solo di imparare”.
Scanagatta – Ma come dipingeresti le differenze dei due tipi di tennis (insisto…)? Di sicuro Medvedev gioca un po’ più dietro dalla riga di fondo no? Ma chi ha la palla più pesante?
Krall “Ce l’hanno pesante tutti e due, credimi. Quella di Medvedev è più piatta e la palla resta più bassa sulla superficie, ma sono sempre molto pesanti. Quella di Sinner ha più spin”
Scanagatta-Ma per esempio fra dritti e rovesci che cosa puoi dirmi, quali sono i colpi più efficaci?
Krall “Loro hanno i migliori rovesci del mondo secondo me, soprattutto forse Medvedev. Medvedev ha miglior feel (tocco?) ma Sinner ha più potenza. Lo usano in modo diverso…”
Scanagatta – Chi fra i due ti sembra più capace di creare maggiori angoli?
Krall “Medvedev ama di più la ricerca degli angoli, mentre Sinner tende di più a cercare la profondità dei suoi colpi. E’ un diverso stile di gioco…e ognuno fa molto bene il proprio”
Scanagatta – E per il dritto?
“Di nuovo…anche sul dritto Sinner ha più peso di palla, mentre Medvedev ha più tocco, piazza di più la palla e ha uno strano, insolito tipo di spin”.
Scanagatta – E come agilità. Movimenti?
“Sono tutti e due così bravi…Non so come descriverlo, Medvedev gioca più dietro ma recupera palle impossibili e riesce a far superare la rete e a far discendere subito la palla, Sinner ha un gran timing sulla palla… ”
Scanagatta – A rete?
“Sinner gioca in modo più aggressivo, spinge di più e a rete vollea con maggior disinvoltura. Medvedev è un po’ più impacciato, meno sciolto, forse un po’ meno coordinato”.
Scanagatta – Chi serve meglio?
“Forse Medvedev…ma tutto poi dipende in campo dalle percentuali di successo della prima”
Scanagatta – Dopo aver giocato a lungo con tutti e due secondo te chi avrebbe dovuto essere il favorito?-
“Difficilissimo dirlo. In allenamento si provano e si studiano colpi (ad esempio la smorzata per Sinner, o l’approccioa rete seguendo uno slice di rovescio ad una mano) che poi in partita non sempre si vedono”.
Scanagatta – Una cosa che ti ha colpito entrambi?
“Well, la straordinaria professionalità. La concentrazione, il focus che mettono su quello che devono fare, minuto dopo minuto. Non ci sono davvero tanti giocatori così attenti e, direi, determinati nel fare su ogni colpo il meglio possibile. Poi sono entrambi molto rispettosi, bene educati, gentili…”.
Scanagatta – Dimmi la verità…chi speri che vinca?
…segue un momento di silenzio e poi rivela: “Sinner”.
E non ha l’aria di dirlo perché il suo interlocutore, cioè chi scrive, è italiano. Confesso che speravo che mi dicesse qualcosa di più, di maggiormente tecnico, ma poi mi dico: ‘Ha 22 anni, già l’essere stato avvicinato da un giornalista lo avrà messo in imbarazzo…’. Di sicuro, come ha detto lui stesso: “Per me questa è stata una incredibile opportunità e spero di riuscire a metterla a frutto”.
Quanti avrebbero voluto trovarsi al suo posto…