Albrecht Mayer al Verdi di Trieste: «Il concerto di Lebrun ha la qualità di Mozart»

TRIESTE. Di “scintille divine”, di “oboe miracoloso”, di “strumento della seduzione” parlano i critici quando incrociano la bravura e il carisma di Mayer, che dal 1992 ricopre il ruolo di primo oboe nella mitica compagine dei Berliner Philarmoniker ma è attivo anche come direttore d’orchestra e camerista, avendo fondato l’ensemble “New Seasons” con il quale spazia nella musica a trecentosessanta gradi.

«In effetti con il mio complesso provo a cercare il suono che ho in mente quando lavoro su pezzi di Mozart, Händel o Bach – spiega il Maestro – il suono che ritengo giusto per me e per il mio sentire. E ovviamente in questo ambito, lavorare con Nicholas Harnoncourt per oltre venticinque anni è stata la più grande fonte di ispirazione per me e per il mio ensemble».

Nel programma di stasera, incastonata tra due famose sinfonie, una pagina davvero rara come il concerto di Lebrun...

«Lebrun è un musicista tedesco grande amico di Mozart, eccellente oboista, sposato con il celebre soprano Franziska Danzi che spesso lo affiancava nelle esibizioni. Ma è anche uno dei migliori compositori dell’epoca e, dall’ascolto del concerto che suonerò, si potrà capire che è almeno della qualità di Mozart, un pezzo straordinario del periodo classico ma già proiettato verso l’era romantica».

Oggi solista ma, di norma, primo oboe nelle fila dei mitici Berliner Philarmoniker. Maestro Mayer come si vive in un ruolo così prestigioso?

«Sono primo oboe dei Berliner da trentadue anni, il prossimo febbraio saranno trentatrè, un tempo veramente molto molto lungo. È davvero gratificante essere circondati da questi musicisti meravigliosi che sono davvero eccezionali e poi ho il grande piacere di lavorare con i migliori direttori del mondo».

Oltre all’impegno strumentale lei coltiva anche la direzione d’orchestra...

«Ho iniziato a studiare direzione quando ero al liceo musicale dirigendo l‘orchestra della scuola ma solo per poco tempo ovviamente. Diciamo che è una specie di desiderio piantato nel mio cuore, che si è sviluppato mentre stavo imparando da fantastici direttori come Zubin Metha e Claudio Abbado, più vedevo e più l’interesse cresceva anche nella mia mente. Così mi sono applicato con regolarità e nel 2002 ho debuttato dirigendo l’orchestra in un grande festival in Corea e da lì non mi sono più fermato. Ho anche registrato un disco con Misha Maisky e la settimana prossima dirigerò in un concerto la MDR Leipzig Radio Symphony Orchestra a Lipsia. Quindi sono molto felice di dirigere perché questa è la vera passione della mia vita e ritengo la direzione il lavoro più bello che ci sia».