E’ morto il paleontologo Fabrizio Bizzarini: la ricerca come missione
Fino a poco tempo fa, prima di ammalarsi, aveva dedicato tutto il suo tempo libero e le sue energìe alla ricerca e allo studio dei fossili e dei reperti archeologici.
Era uno dei più attenti ricercatori e paleontologi del Veneto. Fabrizio Bizzarini, 77 anni, è morto all’Ospedale civile di Venezia, lasciando nel dolore la moglie Camilla, la figlia, il fratello Massimo e i tanti amici che lo conoscevano e lo stimavano per la sua professionalità e la sua carica di umanità.
Una perdita “molto grande” per la Società Veneziana di Scienze Naturali, di cui Fabrizio Bizzarini era stato tra i fondatori negli anni Settanta. Un punto di riferimento costante, lo ricorda il Consiglio direttivo in una nota, collegamento tra le attività scientifiche del museo e la società.
Bizzarini aveva da sempre una grande passione per la paleontologia, di cui era diventato anche docente alle Università di Urbino e Trieste, dopo avere insegnato una vita nei licei. Grande esperto del Triassico nelle Dolomiti e del Mesozoico delle Alpi meridionali.
Autore di saggi e ricerche specialistiche, Fabrizio aveva di recente organizzato una mostra sulla geologia del Primiero, dopo averne studiato per anni la cartografia e le origini. In gioventù si era laureato con il professor Giampaolo Braga, con cui aveva poi condiviso anni di studio nell’ambito della paleografia e della stratigrafia.
La sua tesi l’evoluzione delle faune carniche nelle Dolomiti ampezzane.
Più di recente aveva collaborato con il museo di Rovereto e la Fondazione Giancarlo Ligabue per ricerche e organizzazione di mostre dedicate all’evoluzione geologica dei nostri territori.