Violentatore della stazione di Padova, confermata la condanna a 9 anni
Non è stata spostata di una virgola la condanna inflitta in primo grado al cosiddetto stupratore seriale della stazione ferroviaria.
E anche i giudici d’appello hanno ribadito la sua piena e totale responsabilità penale, confermando 9 anni di carcere a carico di Rayen Wasti, 21enne di origine tunisina, irregolare, attualmente detenuto in carcere a Belluno, per sette episodi di violenza sessuale, fra cui una violenza sessuale di gruppo messa a segno con un complice a tutt’oggi sconosciuto. Violenze tutte avvenute nell’arco di poco più di due mesi fra l’aprile e il giugno 2023.
La pronuncia in primo grado era stata comminata il 4 dicembre 2023 dal gup Elena Lazzarin nell’ambito di un giudizio abbreviato che, per legge, prevede lo sconto di un terzo della pena.
Il giovane era stato assolto da un’accusa di stalking che non è nemmeno arrivata, ovviamente, alla valutazione sella Corte d’appello.
Per un’altra aggressione sessuale, emersa a indagine ormai ultimata, è stato aperto un diverso procedimento che è ancora nelle mani del pubblico ministero padovano Sergio Dini.
Le accuse
Tutte le accuse sono sempre state respinte dal ragazzo che, almeno per quanto riguarda i fatti già oggetto di due gradi di giudizio, era stato riconosciuto da quattro vittime, prova regina poi supportata anche da altri elementi raccolti dagli investigatori come le testimonianze di passanti e frequentatori della stazione che lo avevano visto o in azione o accanto alle vittime poco prima dell’accaduto e anche alcune immagini delle telecamere di sorveglianza installate nella zona.
I sette episodi
La prima violenza sessuale si verifica il 30 aprile 2023 nell’area della stazione: una ragazza è scagliata a terra, spogliata e violentata in pochissimi minuti, poi l’aggressore scappa.
Il 2 maggio una giovane è in attesa del tram alla fermata della stazione circondata da altri utenti e Wasti, piazzato alle sue spalle, allunga le mani sul suo corpo.
Il 3 maggio una nuova violenza sessuale che ripercorre lo stesso copione del giorno precedente quando il bersaglio del ragazzo è una studentessa violentata pure da un amico di Wasti e mai identificato (da qui la contestazione di violenza sessuale di gruppo); il 28 maggio tocca a una disabile psichica, intontita prima dell’aggressione con alcol e qualche droga assunti a sua insaputa; l’11 giugno, l’imputato pedina una donna dalla stazione, dove è appena uscita, fino a casa sua cercando in ogni modo di entrare nell’abitazione e costringendo poi la vittima a subire atti sessuali; lo stesso giorno Wasti molesta sessualmente un’altra ragazza sempre toccandola dopo averla sorpresa di spalle mentre è appena scesa dal treno; il 12 giugno nel sottopassaggio della stazione lo stesso trattamento è riservato un’altra ragazza.