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Сентябрь
2024

Il sindaco di Cadoneghe Schiesaro compra casa a Dubai: «Pagati 200 mila euro ma l’affare è un bluff»

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Partiamo dalla fine: il sindaco di Cadoneghe, il leghista Marco Schiesaro, voleva comprarsi un appartamento a Dubai ma ha perso i soldi e anche la casa. Ha versato 201 mila euro in bonifici da 5 mila euro al mese, più maxi rata finale, per un bilocale nel Jumeirah Village Circle, zona in rapida crescita della New Dubai. Il problema è che, a un certo punto, qualcosa è andato storto. E dunque adesso lui e la moglie Giorgia Faulisi sono infuriati perché vorrebbero recuperare il capitale versato, mentre l’agente immobiliare che gliel’ha venduto sostiene di essere stato minacciato, offeso e anche perseguitato. Insomma, la vicenda finirà di certo in tribunale. Al momento sta indagando la Guardia di finanza.

Il sogno di Dubai

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Tutto ha inizio nel 2018, quando Schiesaro e la moglie conoscono Sergio Alberti, 61 anni, agente immobiliare originario di Cittadella e con ufficio a Bassano. Ha 40 anni di esperienza nel settore ed è un volto noto sui social network. Di lui parlano anche autorevoli riviste, oltre che reti televisive di caratura nazionale. «Ogni tanto veniva a mangiare alla Mafaldina», racconta Schiesaro, ed è proprio lì nella pizzeria della moglie che i due diventano amici. «Mi ha ispirato subito una certa fiducia, noi volevamo prendere un mini appartamento a Dubai e così un giorno ci ha fatto una proposta». Il progetto, in realtà, era molto più articolato. «Il mio sogno sarebbe stato aprire la Mafaldina a Dubai», ammette Giorgia Faulisi. «Abbiamo pensato che l’appartamento sarebbe servito per conoscere un po’ meglio la zona, anche in chiave di futuri progetti». Spunta quindi questo bilocale con soggiorno, cucina, camera da letto e bagno, al decimo piano di un grattacielo con piscina e palestra.

Il sistema dei pagamenti

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«Schiesaro faceva a me bonifici da 5 mila euro a volta» racconta Sergio Alberti, che ha denunciato la situazione alla “Boccia-maniera”, cioè con una serie di video e stories su Instagram. E cosa denuncia l’agente immobiliare ras di Dubai? Di essere stato minacciato, offeso, perseguitato. Lui e la moglie Antonella Guidolin. «Ho ricevuto minacce di morte rivolte a me, alla mia consorte e ai miei figli», sottolinea Alberti. «Non usciamo più di casa, abbiamo paura. Abbiamo ricevuto telefonate persino dal presunto esponente di un clan mafioso della provincia di Napoli. Se qualcosa è andato storto, si poteva provare a risolvere. Ma di certo non merito la morte». I bonifici partivano dunque da Schiesaro e dalla moglie, all’indirizzo del conto corrente di Sergio Alberti, il quale poi avrebbe dovuto girare i soldi al costruttore di Dubai. «Schiesaro non voleva assolutamente comparire, penso fosse dovuto al suo ruolo pubblico», fa presente l’agente immobiliare. «Ricordo che progettavano di aprire una società a Dubai, a cui avrebbero dovuto poi intestare l’appartamento».

Lo stallo e l’aumento di prezzo

Nel preliminare firmato da Marco Schiesaro e Giorgia Faulisi si faceva riferimento alla consegna dell’immobile nella primavera del 2024. «A novembre 2023 però mi chiama Alberti e mi dice che i lavori erano finiti in anticipo e che bisognava assolutamente saldare subito», ricostruisce il sindaco di Cadoneghe. «Ci siamo trovati in grande difficoltà ma siamo riusciti a far fronte al pagamento facendoci prestare i soldi da mio cognato». A questo punto però la situazione si complica ulteriormente. «Erano scaduti i termini del contratto» è la versione fornita da Sergio Alberti. «Di conseguenza il prezzo dell’immobile si è aggiornato, alla luce delle variazioni del mercato immobiliare». «Ci hanno chiesto di versare altri 30 mila euro, oltre al prezzo che avevamo saldato per intero», raccontano Schiesaro e Faulisi. «Noi ci siamo opposti fermamente e ci siamo resi conto che la situazione stava irrimediabilmente degenerando».

Accuse incrociate tra le parti

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«Non solo abbiamo ricevuto minacce» continua l’agente immobiliare. «Ma sono iniziate a piovere anche dilazioni nei confronti della nostra agenzia immobiliare, che invece lavora in modo impeccabile da tempo. A causa di questa campagna denigratoria abbiamo perso clienti e il fatturato è crollato». «Sono tutte falsità», ribatte il sindaco di Cadoneghe. «La verità è che non hanno truffato solo noi, ma anche tanta altra gente a Napoli, Torino, Treviso. Per questo siamo corsi dalla Guardia di finanza e abbiamo portato tutte le carte. Vogliamo i soldi che abbiamo versato e li vogliamo da Alberti: è a lui che li abbiamo dati». «Si poteva sistemare tutto, se si affrontava la faccenda in modo civile», ci tiene a dire l’agente immobiliare.

I soldi del sindaco

Al di là di quello che sarà l’iter dell’indagine c’è un profilo che va chiarito, perché riguarda la condotta di un sindaco, cioè di un pubblico ufficiale. Da dove arrivavano questi 5 mila euro da bonificare ogni tot settimane per saldare l’appartamento? Giorgia Faulisi risponde con veemenza: «Marco percepisce 2 mila euro al mese come sindaco, certo che non può permettersi un appartamento a Dubai con quello stipendio. Ma lui è socio mio, abbiamo quattro pizzerie. Quelli sono i soldi del nostro lavoro».




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