Emorragia di turisti a Oderzo: meno 40% in 4 anni. Incarico per il rilancio
È volto a elaborare una strategia per valorizzare il patrimonio archeologico l’investimento da poco più di 6 mila euro con cui il Comune ha affidato alla società Villaggio Globale il compito di studiare e analizzare le azioni migliori con cui rilanciare la città archeologica. La decisione è arrivata negli scorsi giorni da parte della giunta di Maria Scardellato.
Questo può aiutare anche la vocazione turistica della città, in crisi dopo il Covid: fra 2019 e 2023 Oderzo ha perso oltre il 40% dei turisti.
Oderzo, che ha nelle sue radici celtiche e nel suo splendore romano uno dei suoi tratti più caratteristici, vuole mettere a frutto al massimo delle sue potenzialità il patrimonio gestito dalla fondazione Oderzo Cultura, che cura anche quel Museo Eno Bellis che custodisce reperti, mosaici e anfore del periodo della repubblica e dell’impero: «L’incarico dato a Villaggio Globale ha l’obiettivo di elaborare un insieme di azioni e iniziative di valorizzazione del patrimonio archeologico attraverso la relazione con il territorio e la definizione di un cronoprogramma e di un budget di spesa, in modo da consentire anche la nostra partecipazione a bandi pubblici», le parole della sindaca.
I risultati inizieranno a essere portati all’attenzione dell’amministrazione e quindi della cittadinanza a partire dall’anno prossimo, e fino a quel momento il Comune punta sulle celebrazioni dell’artista Alberto Martini di cui proprio quest’anno ricorre il settantesimo anniversario della scomparsa.
I dati sui movimenti turistici redatti dalla Regione dicono che Oderzo dopo la pandemia non ha mai smesso di soffrire. Se nel 2019, anno prepandemico, in città erano arrivate 21.344 persone (di queste, 11.395 erano italiane e ben 9.949 erano straniere), l’anno scorso gli arrivi sono stati appena 12.232 divisi fra i 6.219 stranieri e i 6.013 italiani: il calo è stato del 43% in appena quattro anni.
Per fare una serie di confronti, l’irraggiungibile Treviso nel 2019 contava 165.867 arrivi, dato addirittura salito a 194.487 l’anno scorso. Un calo si è avvertito invece a Conegliano, che però fra 2019 (46.710 arrivi) e 2023 (42.674) ha perso solo l’8,7%, mentre Castelfranco ha incrementato passando in quattro anni da 38.951 a 41.871 arrivi.