Ecco il nuovo studentato in via Gozzi: ospiterà tredici ricercatori
Neanche il tempo di finire il brindisi sulla terrazza vista mare che il nuovo studentato di via Gaspare Gozzi, la prossima settimana, aprirà le porte a ricercatori e dottorandi trasferiti a Trieste. Saranno loro infatti i beneficiari della ristrutturazione dell’immobile approntata in poco più di un anno dalla Fondazione CRTrieste, che lo aveva acquistato ancora nel 2015 da Ardis (Agenzia regionale per il diritto allo studio) e adesso lo affitterà alla stessa agenzia mantenendone la proprietà.
I dettagli dell’operazione erano già noti da alcuni mesi ma ora, per la prima volta, è stato possibile gettare un’occhiata nelle aree interne della residenza universitaria, accompagnati nel tour dal presidente della Fondazione Massimo Paniccia e dall’assessore regionale all’Istruzione Alessia Rosolen.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14640210]]
I numeri
L’investimento economico si aggira sui due milioni e mezzo, necessari alla riqualificazione e all’arredamento della palazzina, un tempo dormitorio per senza tetto. In tutto sono a disposizione dei ricercatori dodici alloggi e tredici posti letto (una stanza è doppia), di cui due riservate a persone con disabilità. Le camere sono già state assegnate, grazie ad alcuni accordi con gli enti di ricerca triestini presi da Ardis nei mesi passati in vista dell’anno accademico appena iniziato.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14641380]]
Così, dalla prossima settimana – quando ufficialmente lo studentato passerà in gestione ad Ardis – via Gozzi si trasformerà in un piccolo polo universitario, data la presenza al civico numero 5 di un’altra residenza per gli studenti di capienza maggiore. Certo, la platea a cui si rivolgono i due studentati è diversa, ma è lecito attendersi negli anni a venire una definitiva metamorfosi della laterale di via Pauliana, un tempo preda dell’incuria e oggi destinata a diventare un angolo per la gioventù e per gli accademici.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14641381]]
L’inaugurazione
Tanti i presenti all’inaugurazione. A rubare la scena è stata Nives Piccini, vedova di Renzo, presidente della Fondazione CRTrieste dal 1994 al 2002 al quale è stato intitolato lo studentato. «Piccini è stata una figura di riferimento, protagonista della storia recente della città che ha sempre ritenuto fondamentale supportare le iniziative a sostegno dei giovani», ha ricordato Paniccia, poco prima di svelare la targa commemorativa all’ingresso. Dopodiché è iniziata la visita all’interno dell’immobile, che sorge alla fine della strada a fondo cieco.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14641383]]
La palazzina
I primi due piani della palazzina sono occupati dalle stanze, arredate con uno stile essenziale dai colori tenui. Il colpo d’occhio fa presa sul pubblico: tra la folla intenta a curiosare nelle camere si distinguono numerose esclamazioni di stupore. Il progetto steso dall’architetto Dario Piattelli incontra una generale approvazione, che aumenta di entusiasmo una volta approdati al piano superiore, il terzo.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14641382]]
Qui si trova una stanza accessibile a persone con disabilità e un’ampia area comune dotata di cucina, tv e ovviamente divani con poltrone. Ma gli sguardi sono catturati dalla terrazza, che dà sulla città e sul golfo candidandosi ad essere la vera chicca dello studentato. Dall’altra parte rispetto a quest’ultima si può scendere in un piccolo giardino, una sorta di corte interna abbellita di piante aromatiche. Gli astanti alzano i calici: qualcuno si dice invidioso dei tredici ricercatori che vi andranno ad abitare. —
© RIPRODUZIONE RISERVA