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2024

I Pronto Soccorso gestiti dai privati: all’Usl 6 di Padova costerà 4,5 milioni

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Ci hanno provato, certo, ma ancora oggi la sanità, soprattutto per mancanza di personale, non riesce a fare a meno dell’apporto dei privati per garantire alcuni dei servizi cruciali: Suem 118, Pronto Soccorso e, in un caso, anche Anestesia e Rianimazione. Né le cose sono destinate a cambiare in tempi rapidi.

L’Usl 6 Euganea ha infatti appena aggiudicato i servizi sanitari di Pronto Soccorso per i presidi ospedalieri di Cittadella, Camposampiero, Piove di Sacco e Montagnana e di Anestesia e Rianimazione di Piove di Sacco, una partita di poco superiore ai 4,5 milioni di euro, rispetto a un valore stimato di 5,4 milioni.

L’aggiudicazione è avvenuta secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e coprirà il servizio per il prossimo anno.

La gara

Tra nomi nuovi e – molti – altri già operativi in Veneto, al bando, scaduto lo scorso 19 giugno, hanno partecipato 6 concorrenti, l’ultimo dei quali costituito da un raggruppamento temporaneo di imprese.

Proprio Mst Group Srl di Vicenza in Rti con Bmc H24 Assistance Srl di Monteriggioni (Siena) e la Castel Monte Società Cooperativa Sociale di Montebelluna (Treviso), in questa gara fa la parte del leone: innanzitutto resta a capo della gestione del Punto di primo intervento e del Suem 118 di Montagnana.

Non solo Mst Group Srl infatti, in questo caso con Bmc Assistance Srl continuerà ad occuparsi anche dei codici minori del Pronto Soccorso di Cittadella e, per i prossimi 12 mesi, subentrerà anche a Piove di Sacco: si tratta di appalti che, sommati, valgono oltre 3 milioni complessivi.

A Camposampiero a gestire i codici minori del Pronto Soccorso sarà ancora la padovana Efds Srl – per poco meno di 700 mila euro –, mentre per quanto riguarda l’Anestesia e Rianimazione di Piove di Sacco, la gara è stata vinta, in continuità, da Anthesys Servizi Società Cooperativa di Chirignago per quasi 861 mila euro.

Le necessità

Da coprire ci sono migliaia di ore. In particolare, nel caso del Suem 118 e dei codici minori del Pronto Soccorso, si parla di un fabbisogno stimato di quasi 40 mila ore complessive in un anno tra Camposampiero, Cittadella, Piove di Sacco e Montagnana.

I primi tre presidi hanno una copertura stimata di 8.784 ore per cui l’Usl 6 pagherà le spese mediche 79,50 euro l’ora.

Più elevate le necessità del Punto di primo intervento di Montagnana con un fabbisogno stimato di 13.176 ore sia mediche che infermieristiche. Confermata la spesa oraria per i medici, mentre agli infermieri verranno corrisposti 37,58 euro l’ora.

Da registrare, tuttavia, in questo senso, l’arretramento dei costi, laddove in fase di proroga e in attesa di gara, le coop avevano aumentato le richieste di retribuzioni mediche fino a sfiorare i cento euro l’ora, limite massimo richiamato dal Direttore dell’Area Sanità e Sociale della Regione che era stato toccato in primavera a Piove di Sacco, mentre le prestazioni mediche si erano fermate a 98 euro a Cittadella e a 95 a Montagnana.

Il ribasso – pur ritenuto congruo – non vale ora invece per la Anthesys Servizi Società Cooperativa che per il fabbisogno stimato di 8.784 ore di Anestesia e Rianimazione ha previsto un costo orario di 98 euro.

Del contratto, dell’importo complessivo di 4.504.566 euro previsto a bilancio dall’Usl 6, i primi 750 mila euro saranno impiegati già entro la fine dell’anno.

Decorrenza dal primo novembre fino al 31 ottobre 2025 fermo restando che «si intenderanno sottoposti a condizione risolutiva nel caso di sopravvenienza, in corso di esecuzione, per il medesimo oggetto contrattuale di convenzioni o accordi quadro attivi stipulati da Consip Spa a condizioni migliori rispetto a quelle in corso o di contratti di appalto o accordi quadro o convenzioni stipulate dalla Centrale di committenza regionale».

La situazione

I problemi sono noti da tempo: mancanza di medici in punti nevralgici come, appunto, Pronto Soccorso e Anestesia.

E mentre la politica dibatte tra la necessità di una migliore retribuzione e l’importanza di restituire dignità a una professione sempre più nel mirino, le aziende sociosanitarie mettono in campo tutto quanto permesso dai bilanci per non fermare i servizi.

I primi a ricorrere alle coop nell’ottobre 2021, erano stati proprio il Pronto Soccorso di Cittadella e il Punto di primo intervento di Montagnana, con la prospettiva di tornare alla normalità non appena il numero dei medici in servizio lo avesse reso possibile.

Da allora, tuttavia, le esigenze sono aumentare allargando la presenza delle coop sul territorio: di proroga in proroga si arriva a oggi, quando la mancanza di medici e regole stringenti nella gestione delle risorse non hanno ancora consentito all’Euganea di tornare a internalizzare i servizi.

E la sanità pubblica continua a pagare milioni di euro a quella privata.




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