A Gorizia un nuovo belvedere dietro ai Giardini, affacciato su via Brass e Valletta del Corno

Un punto di vista inedito. Che permetterà di “dominare”, con lo sguardo, via Brass e la Valletta del Corno completamente riqualificata.

Prende corpo la realizzazione del belvedere nell’area retrostante il monumento al Fante d’Italia. Oggi, la vegetazione selvaggia impera, ma quell’area verde dimenticata verrà recuperata. Integralmente. L’amministrazione comunale ha appena affidato il servizio di progettazione delle strutture all’ingegner Nello Pellizzari di Tricesimo mentre della necessaria relazione geologica e sismica si occuperà lo Studio di geologia Rigo Perricone di Cividale del Friuli.

Tale intervento è parte integrante del maxi-progetto di riqualificazione dei Giardini pubblici che è in corso d’opera. Il costo complessivo è di 1.570.000 euro, suddiviso in due lotti funzionali: il primo, già concluso, di 300.000 euro a valere sul contributo regionale ex Uti; il secondo ammonta a 1.270.000 euro e frutto di fondi Pnrr.

Attualmente, gli operai si stanno concentrando sul controviale di via Petrarca: il tratto davanti alla Cicchetteria al Parco è già completato da tempo. Oltre al rifacimento della pavimentazione con l’utilizzo di porfido grigio disposto ad archi, il cantiere include anche l’area più prossima alla fontana centrale con le quattro aiuole quadrangolari che la circondano.

Il progetto - si legge nella relazione tecnica - si propone di effettuare un restauro di tutte le componenti dell’area verde, ripristinando le caratteristiche originali che, nel corso del tempo, sono andate perdute. Si sta, infatti, procedendo al rifacimento delle pavimentazioni e dei cordoli che non risultavano “coerenti” con il contesto storico dei Giardini al fine di preservarne la visione originale.

Creata nel 1863 su un terreno agricolo appartenente alla famiglia De Grazia, in origine l’area verde si estendeva su una superficie di due ettari, da corso Italia fino a raggiungere la Valletta del torrente Corno che scorre sottostante. Fin dall’inizio fu concepita in modo da esser all’altezza del rango che Gorizia aveva, allora, di città di villeggiatura per una certa clientela di funzionari e benestanti: per questo la progettazione di aiuole e vialetti fu accurata e si puntò su essenze arboree per lo più esotiche.

«Per migliorare la vista prospettica del lato ovest, dopo l’attraversamento pedonale di via Cadorna in asse con il controviale pedonale, verrà creata la piattaforma/belvedere che si affaccia sul paesaggio circostante, proiettandosi in esso». La sua realizzazione sarà in calcestruzzo colorato con ossidi: inoltre, sarà sabbiato per ottenere una finitura uniforme. Le dimensioni della piattaforma, che saranno di cinque metri per nove, forniranno uno spazio sufficiente per godere della vista panoramica e la rampa d’accesso avrà una pendenza che garantirà l’accessibilità a persone con mobilità ridotta o con disabilità.

Anche l’attraversamento pedonale che collega l’area del Monumento alla zona del belvedere, attraversando via Cadorna, sarà realizzato in cubetti di porfido e sarà rialzato per rendere la superficie pedonale tutta al medesimo livello. Nella parte centrale degli assi ortogonali del giardino, la pavimentazione in asfalto sarà sostituita con pavimentazione in “ghiaietto”. Nuove pure le panchine. Verranno utilizzate le sedute modello Vienna, arredi caratteristici della città di Gorizia, oggi già presenti ai Giardini ma che sono in cattivo stato manutentivo: per questo, saranno sostituite e riposizionate lungo il percorso pedonale come originariamente previsto e non all’interno degli spazi verdi. Inoltre, è prevista la realizzazione di un nuovo servizio igienico. —

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