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Сентябрь
2024

Pressioni e presunte gaffe dietro al ritiro di Antonelli dalla corsa per l’Ascom Monfalcone  

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Fa rumore, e la canzone struggente di Diodato qui non c’entra, il passo indietro a un respiro dalla nuova elezione di Roberto Antonelli, stimato commerciante monfalconese che si trovava al giro di boa di un possibile terzo mandato in seno all’Ascom. Niente «silenzio innaturale», qui.

Anzi «centinaia», dice lui, i messaggi di solidarietà, apprezzamento e incoraggiamento giunti ieri dopo che la notizia del ritiro di candidatura, affidata a queste colonne, è diventata di dominio pubblico.

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Ma pure qualche illazione (a riprova del clima di veleni cui si accennava ieri), come quella serpeggiata su una pagina social dove s’insinuerebbe un collegamento dell’improvvisa decisione – frutto invece di «riflessioni personali» – all’invio di una mail a firma del presidente uscente, direttamente dal proprio indirizzo aziendale, con destinatari gli iscritti Ascom.

Un testo dove «per errore», come chiarisce lo stesso Antonelli, titolare del sexy shop Lola’s, è stato incollato un link della propria attività col rimando a un gingillo erotico venduto in negozio. «Figuriamoci se mi sono dimesso per questo – sorride Antonelli – è stato un mero sbaglio d’invio: alla mail s’è agganciata una réclame». Cosa peraltro mai avvenuta prima in otto anni. Qualcuno ha obiettato che un vertice è tenuto a inviare note solo dal canale istituzionale, per evitare promiscuità.

«Lo dico a scanso di equivoci – sempre l’uscente presidente –: ma con una lista di 2.700 clienti ho bisogno di farmi pubblicità coi colleghi, che sanno benissimo quale attività svolgo?».

Antonelli, nella sua precedente vita professionale rinomato coiffeur di via 9 Giugno, è in effetti conosciutissimo nello specifico settore: lo testimonia il fatto che nel settembre 2018 l’attività lo catapultò nientemeno che nel salotto televisivo di Bruno Vespa, sulla rete ammiraglia Rai, per parlare di bambole sessuali: replicanti in silicone chirurgico del tutto simili a giovanissime donne.

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Si può dunque serenamente accantonare l’ipotesi che cercasse pubblicità: non gli serve e sa come farsela da solo. Ma anche queste “chiacchiere” contribuiscono alla pesantezza di un clima che alla fine l’ha spinto a gettare la spugna.

E così Davide Comolli (Filo di paglia) può ben ritenersi il presidente in pectore, pur se ai sensi di regolamento è ancora possibile che qualche altro pretendente si faccia avanti. La carica non fa sgomitare: le partite iva non hanno molto tempo da dedicare fuori dal perimetro d’azienda. Comolli ne è consapevole. Sua intenzione, se eletto, sarà di «procedere sereni e portare avanti quanto serve», cioè «riaprire tavoli permanenti con le amministrazioni e la Regione», per «condividere progetti» e «ottenere ulteriori fondi per le microimprese».

Non bastano quelli resi? «I nostri associati chiudono tutti i bilanci con difficoltà – replica – ben vengano le risorse, fin qui perlopiù finanziamenti al 50% a fondo perduto. «Se sono dispiaciuto per Antonelli? Sì, questa non è politica, siamo commercianti – dice – e dobbiamo andare d’accordo. Non c’è astiosità, magari un po’ di conflittualità perché entrambi c’abbiamo messo il cuore».

E la politica? L’assessore al Marketing Luca Fasan svela d’aver appreso «dai social» il ritiro di Antonelli, che «ringrazio per il lavoro svolto in 8 anni», dal coinvolgimento nei quattro contributi indirizzati al commercio fino al distretto. Quanto a Comolli «lo conosco da molti anni e stimo, come Antonelli». Il Comune è rimasto a guardare questa disfida? «Non può far altro che questo – ribatte –: Ascom è sovrana e le decisioni sono solo sue». In merito al clima di pettegolezzi «non commento, perché non so cosa sia accaduto».

Prende però posizione pure l’opposizione con la dem Lucia Giurissa: «La notizia che Antonelli ritiri la candidatura a 14 giorni dalle elezioni per la presidenza ci ha colpito moltissimo. Il mondo del commercio monfalconese ha beneficiato tanto in questi anni della sua professionalità e capacità di analisi dei problemi reali del nostro contesto sociale e culturale. Gli siamo grati per il lavoro svolto fino a qui, soprattutto perché ha più volte dimostrato che per fare proposte concrete bisogna sempre partire dal dato di realtà e non dalle narrazioni di parte. Auspichiamo che Ascom mantenga indipendenza di pensiero e capacità di interlocuzione autorevole con tutti i soggetti in città».

«Ora – termina – il mondo della politica non giudichi le scelte personali del singolo e abbia rispetto per un’organizzazione importante come l’Ascom: mettere bandierine in questa fase così complicata per i negozianti non fa bene a nessuno».




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