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Сентябрь
2024

A 30 anni dalla chiusura della trattoria Žbogar di Samatorza restano solo i vecchi ricordi

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Dentro pranzi, cene, stuzzichini, dolci e piatti della tradizione, magari accompagnati da un buon bicchiere di vino o una canzone da intonare in compagnia, tra il grande bancone e i tanti tavoli di legno con le sedie. Fuori i giochi dei bambini tra il verde o il relax degli adulti, all’ombra dei due grandi alberi di noci. Tutto in un’aria familiare e raccolta, tipica delle trattorie di periferia, punto di ritrovo per gli abitanti della zona ma anche di tanti triestini.

Uno scenario cancellato dal tempo, dall’oblio e dall’abbandono, ma che molti ricordano ancora con piacere. A Samatorza, sulla strada principale, si affaccia un ristorante dismesso da oltre 30 anni. Nel tempo le segnalazioni si sono ripetute, da parte di gente che, passando sull’arteria dell’altipiano carsico, si è domandata che cosa fosse quel fabbricato, ormai in gran parte avvolto dall’edera, ma ancora ben visibile.

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L’edificio inghiottito dalla vegetazione è una trattoria chiusa nel 1993. Molti la ricordano con il nome di “Due Noci”, mentre nell’ultima gestione si chiamava Žbogar. Dalla strada si nota che i vetri dell’ingresso sono in frantumi, forse a causa degli agenti atmosferici. Dentro si scorgono tavoli e sedie. In un’ala vicina la porta è stata invece divelta, e dall’esterno si vede chiaramente quel che resta di una cucina. Ci sono anche altri locali accessori, che però dalla strada non si riesce a capire che funzione possano aver avuto, forse erano magazzini.

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L’ultimo gestore è stato Gruden Žbogar, noto per la sua grande attività a Samatorza, a poche centinaia di metri proprio dalla vecchia trattoria malconcia. «Ero in affitto lì dal 1988 al 1993 – racconta – poi io mi sono spostato, e da quel che ricordo il posto non ha mai più riaperto. Ormai non si può definire più un ristorante, è solo un immobile abbandonato, perché da quel che so non c’è più la licenza. I nomi sono stati diversi nel tempo: nei suoi ultimi anni di apertura l’abbiamo chiamata trattoria Žbogar».

Alcuni ricordano il ristorante in particolare negli anni Ottanta, quando si chiamava anche “Due Noci”, per via dei due grandi alberi presenti nel giardino che divide la struttura dalla carreggiata. Il locale in realtà è uno dei tanti che non sono più operativi, dopo un successo passato, rimasti intatti, interamente o parzialmente. Bar, osmize, ristoranti e discoteche che “sonnecchiano” in alcuni punti della città. Rivivono spesso però nei ricordi della gente, che li associa a momenti piacevoli vissuti in epoche andate. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA




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