Freddo e pochi insetti frenano la migrazione: a Trieste le rondini stremate si ammassano sui muri
Il cambio repentino delle temperature e la scarsità di insetti sta bloccando la migrazione di rondini, rondoni e balestrucci. Anche a Trieste, indebolite, cercano riparo nei sottotetti, sui davanzali e alcune, stremate, non ce la fanno e muoiono.
In questi giorni le associazioni che si prendono cura di questi uccelli migratori stanno ricevendo segnalazioni di cittadini che riferiscono di decine di rondini e balestrucci in difficoltà, ammassate come mai prima d’ora in qualche angolo del condominio. O, addirittura, aggrappate alle pareti degli stabili, complici i pannelli isolanti usati per l’efficientamento energetico, così come testimoniano alcune fotografie scattate in via Boveto e pubblicate dall’associazione Liberi di Volare.
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«Stiamo ricoverando diversi esemplari molto debilitatati – riferisce la presidente dell’associazione Silvana Di Mauro –: il fenomeno è grave ed ancora più accentuato in Germania, Austria e Slovenia da dove, come centro di recupero, ci stanno chiedendo aiuto».
«Il cambiamento climatico, con i cambi repentini di temperatura – valuta il veterinario-etologo Paolo Zucca della direzione centrale Salute della Regione – influisce non solo sulle rondini e sulla loro migrazione, ma anche sulle api che causa il forte caldo trovano meno disponibilità di nettare, sulle zanzare o sui calabroni orientali».
Quindi, ora che rondini e balestrucci dal Nord Europa stavano migrando, il loro viaggio verso l’Africa è stato bruscamente interrotto dal freddo, «ma anche dalla scarsa disponibilità di cibo, proprio per la diminuzione di insetti – spiega Zucca – dettata soprattutto dall’utilizzo pesantissimo di pesticidi e anche dal calo delle temperature».
Condizioni che «rendono ostica la migrazione – indica Zucca – che si è interrotta: per questo ne notiamo così tante alla ricerca di riparo. Come strategia di sopravvivenza a loro conviene stare ferme e tenere il più possibile le energie, in attesa di un momento più favorevole per rimettersi in volo. Un fenomeno microscopico – conclude – in un quadro di variazione climatica generale macroscopico ben più pesante». —
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