Linea Pavia-Vercelli pendolari delusi «Erano meglio i bus»
la storia
/ pavia
Stefania Scaringi è una dipendente regionale che ogni giorno viaggia in treno (regionale anche lui) per raggiungere gli uffici Aler di Pavia, ritardi e soppressioni permettendo. Un’odissea che comincia da Gropello con la speranza di raggiungere in tempo la stazione del capoluogo. E nonostante i lavori di potenziamento sulla linea Pavia-Vercelli utilizzata dalla pendolare (si sono conclusi il 9 settembre) i problemi rimangono e si sono fatti sentire anche durante la prima settimana di ripristino della linea, per via dei guasti ad alcuni passaggi a livello (per esempio a Garlasco o a Cava Carbonara) che hanno avuto impatti sui treni in corsa. Per dar voce alla propria esasperazione, Scaringi ha deciso di scrivere tramite social all’assessore Regionale ai trasporti Franco Lucente, mentre un’altra viaggiatrice dello stesso gruppo dei pendolari ha firmato una lettera analoga all’indirizzo di Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture. «Mi faccio portavoce di molti pendolari, lavoratori e studenti, che da anni sopportano con pazienza i disagi della linea ferroviaria Pavia-Vercelli» ha scritto Scaringi all’attenzione di Lucente. «Ritardi e soppressioni affliggono i nostri viaggi. Lo scorso anno sono stati introdotti i nuovi treni: sono belli e accoglienti, ma avremmo preferito arrivare in stazione e trovarne uno capace di portarci al lavoro o a casa in orario, senza dover sopportare ore di attesa in stazione o dannarci nel cercare soluzioni alternative».
«servizio impeccabile»
«Quest’anno – prosegue – ci sono stati i lavori di ammodernamento della linea, che ci era stato detto essere causa del mal funzionamento dei treni. Abbiamo accolto la notizia con speranzosa fiducia, e abbiamo affrontato l'estate con il trasporto sostitutivo con autobus, servizio impeccabile per puntualità e organizzazione». Ma la ripartenza dei treni sembra quasi un passo indietro: «Le nostre aspettative sono state subito disattese, e dopo un lunedì di ritardi, soppressioni e soluzioni alternative è seguito un martedì da incubo: basti pensare che chi è partito da Vercelli alle ore 5 del mattino è arrivato a Pavia alle 9. Chi usufruisce del trasporto sono lavoratori e studenti che spesso devono anche giustificare i ritardi». Scaringi condivide anche la lettera inviata a Salvini, e scritta da un altra pendolare del gruppo di cui lei è portavoce: «Usiamo il treno per andare al lavoro, non in vacanza – si legge – È normale che chi paga un abbonamento, che tra l'altro continua ad aumentare, si trovi nelle condizioni di spendere per altri biglietti dei mezzi alternativi, rimettendoci le nostre ore di permesso per giustificare l’assenza dal lavoro?». Oltre che dai guasti ai passaggi a livello, la ripresa del servizio è stata funestata dal maltempo della settimana scorsa, che ha causato guasti alla stazione di Robbio. Trenord ha segnalato i disservizi tramite app e sito, ma in generale i disagi sono confermati anche da Regione stessa, che in una recente relazione ha scritto che gli obiettivi di qualità fissati dal contratto di servizio non sono stati centrati. Anche per via della scarsa efficienza, l’aumento dei biglietti (calcolato sulla base dell’inflazione, della soddisfazione clienti e di altri parametri) è stato rinviato al 2025. —