Scarmagno, processione senza statua del patrono: fedeli furiosi

Scarmagno

La festa patronale in onore di San Michele Arcangelo quest’anno è stata dimezzata, con forte irritazione dei fedeli e delle autorità locali di Scarmagno. I motivi sono dovuti al fatto che la chiesa parrocchiale del capoluogo, inagibile ormai da alcuni mesi, ha fatto solo da sfondo alle celebrazioni religiose: la Messa è stata celebrata il mattino di domenica 29 sulla piazza del capoluogo. La successiva processione, aperta dalla Filarmonica di San Martino e dalla corale parrocchiale, si è snodata per le vie del paese senza la statua del Patrono. Gli scarmagnesi si sono molto irritati e hanno polemicamente definito “storica” la processione del 2024, tenuta per la prima volta senza la statua del patrono. Questo a causa del divieto di prelevarla all’interno della chiesa, chiusa in attesa dei tardivi lavori di manutenzione del tetto, da parte del parroco don Jacek, tra l’altro assente per altri impegni pastorali a Romano: «Ho voluto soltanto evitare - ha sostenuto il parroco di Scarmagno - che qualcuno potesse correre il rischio di essere ferito all’interno della chiesa che, ricordo, è chiusa e inagibile per motivi di sicurezza».

A sostituire don Jacek nelle celebrazioni è stato don Piero Agrano, parroco della frazione Bessolo, alla presenza di alcuni sindaci e del comandante della stazione dei carabinieri di Strambino, maresciallo Gianfranco Calabrese, ringraziati per la loro partecipazione dal sindaco Adriano Grassino, che ha solo accennato alla singolarità della celebrazione religiosa di quest’anno in onore del patrono San Michele arcangelo. E’ stata espressa a più voci invece in paese la forte irritazione per la incompresa decisione del parroco di non consentire il prelievo della statua del patrono e anche la diffusa critica per il forte ritardo nei lavori di manutenzione del tetto. Lavori che, secondo alcuni scarmagnesi, con una maggiore sensibilità dei responsabili, si sarebbero potuti programmare con più sollecitudine visto che richiedono tempi relativamente brevi e una spesa tutto sommato contenuta, in qualche modo già coperta con le promesse di finanziamento già annunciate, a partire da quello di rilievo del Comune di Scarmagno. Sul portone d’ingresso della chiesa rimasto chiuso è stato affissa la lettera distribuita alle famiglie ed alle imprese con la richiesta di una donazione liberale per il restauro della chiesa di San Michele, detraibile dalla dichiarazione dei redditi. Nella lettera è ricordato che dai preventivi ricevuti: riparazione del tetto e restauro degli interni danneggiati dalle infiltrazioni di acqua, la spesa complessiva è stata stimata in 30 mila euro. Il Comune ha già deciso un significativo contributo che, dopo le necessarie procedure burocratiche, potrebbe coprire per intero o quasi l’intervento. sandro ronchetti