Wärtsilä Italia, Bertossi subentra a Cafagna
Da Michele Cafagna a Gianluca Bertossi. Un paio di settimane dopo l’ultima tappa del passaggio di proprietà del sito produttivo di Bagnoli della Rosandra al gruppo Msc, Wärtsilä Italia informa di una sostituzione nel ruolo di managing director, sostanzialmente il responsabile della guida delle strategie aziendali.
Dal prossimo 1° dicembre, quella carica sarà nelle mani di Bertossi, manager goriziano che ha iniziato il suo percorso nella multinazionale nel 2001, assumendo diversi incarichi nelle funzioni acquisti e supply management.
Oltre al ruolo di managing director, si legge in una nota della società, Bertossi manterrà quello di director, global parts management responsabile di Wärtsilä global logistics services. Un cambio della guardia «nel solco della continuità», assicura l’azienda (che anche in passato ha cambiato pedine apicali “pescando” nelle risorse interne), che ringrazia «sentitamente» Cafagna per il lavoro svolto negli ultimi due anni e si dice «lieta» che continuerà il suo percorso ritornando a tempo pieno nel suo ruolo. Il managing director uscente «ha dato un contributo molto importante nel guidare Wärtsilä Italia attraverso un percorso complesso orientato alla reindustrializzazione della fabbrica di Bagnoli e alla trasformazione in un’azienda centrata sullo sviluppo tecnologico e i servizi».
Una reindustrializzazione che si è concretizzata, dopo una complessa vertenza che ha avuto il momento conclusivo lo scorso 29 luglio a Roma a Palazzo Piacentini, sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), lì dove si è firmato l’Accordo di programma per la riconversione dello stabilimento triestino, rilevato da Msc per costruire 1.500 carri ferroviari l’anno, assorbendo tutti i 255 lavoratori in esubero da Wärtsilä. Contestualmente, il colosso finlandese si è impegnato a garantire i livelli occupazionali delle altre sue sedi in Italia, Genova, Napoli e Taranto, che danno lavoro complessivamente a 200 persone, e di quella di Trieste, dove ha mantenuto il service e un centro di ricerca e sviluppo, con la garanzia di impiego per 600 lavoratori.
Cafagna, trapela dalla società, ha raggiunto l’obiettivo di mandato e può ritornare a fare il suo lavoro precedente, quello precisato in un comunicato del 4 ottobre 2022, in cui si annunciava la sua nomina a managing director al posto di Andrea Bochicchio nei mesi caldi del confronto con i sindacati dopo la comunicazione, nel luglio di quell’anno, dell’intenzione di Wärtsilä di dismettere la produzione dei motori a 4 tempi con il conseguente licenziamento di 450 operai.
Prima della nomina, Cafagna, al lavoro nel gruppo da una ventina d’anni, con responsabilità nelle funzioni aziendali e di supporto a livello globale, era vicepresidente continuous improvement e, dopo il prossimo passaggio di consegne, continuerà in quel ruolo, «dedicandosi a tempo pieno al programma strategico a livello globale per l’efficientamento dei processi aziendali». Nelle prossime settimane, viene inoltre fatto sapere, Cafagna e Bertossi lavoreranno assieme per garantire la continuità delle attività in corso con particolare attenzione al programma ReStart, lanciato di recente, che supporta il processo di trasformazione dell’azienda.
«Una notizia a sorpresa – commenta Antonio Rodà, segretario di Trieste della Uilm Uil –. Nell’attesa di conferme su un incontro con i vertici che era stato ipotizzato per fine mese, restiamo curiosi di conoscere il nuovo manager per capire il suo indirizzo».—
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