Robert Plant: la scaletta dei concerti italiani
Sono passati quarantaquattro anni dalla tragica morte del batterista John “Bonzo” Bonham, che ha provocato lo scioglimento dei Led Zeppelin, il più importante e influente gruppo hard rock di sempre. Il mito del Dirigibile non è mai tramontato, ma, anzi, è cresciuto ad ogni ristampa da parte del chitarrista-manager Jimmy Page, per non parlare dell’unica reunion del Celebration Day di Londra nel 2007, il singolo concerto che ha avuto la maggior richiesta di biglietti di sempre. Invece che adagiarsi sull’eredità di un brand mastodontico e straordinariamente redditizio come quello degli Zep, il frontman Robert Plant si è reinventato più volte con nuovi progetti musicali, facendosi guidare esclusivamente dall’amore per la musica e per le nuove sfide. L’ultima avventura musicale di Plant è il progetto Saving Grace, in cui è accompagnato da Suzi Dian alla voce, Oli Jefferson alle percussioni, Tony Kelsey al mandolino, baritono e alle chitarre acustiche e Matt Worley al banjo, chitarre acustiche e baritono. Una band straordinaria, che offre il miglior supporto possibile per esaltare la voce ancora incredibilmente integra ed estesa di un signore di 76 anni che (in)canta in giro per il mondo da sessant’anni.
Lo spettacolo Robert Plant and Saving Grace ieri sera ha fatto tappa alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, piena in tutti i suoi 2.700 posti a sedere, che ha riservato ben tre standing ovation agli artisti sul palco. Gli applausi più calorosi (e non poteva essere altrimenti) sono arrivati dopo le canzoni dei Led Zeppelin, dal cui repertorio sono state ripescate le sole Four Sticks, The Rain Song, Friends e, in coda al brano tradizionale Gallows Pole, un paio di strofe della leggendaria Black Dog, completamente riarrangiate a metà tra il folk irlandese e il country americano. Il resto del concerto è stato di altissimo livello tecnico ed emotivo, un affascinante viaggio tra folk, blues, country, rock e brani della tradizione che ha reso omaggio, dandogli nuove e inedite sfumature, a canzoni di Neil Young, Los Lobos, Doc Watson, Donovan, Moby Grape e Low. Plant, a 76 anni portati splendidamente, ha regalato ai quasi tremila spettatori dell’Auditorium non solo una preziosa lezione di autentico rock & roll, ma anche di vita: se fai quello che ami, non invecchi mai. Dopo le tappe sold out di Bari, Napoli e Roma, il tour dei Saving Grace prosegue il 14 ottobre al Teatro Europauditorium di Bologna, il 15 ottobre alle OGR di Torino, il 17 ottobre al Teatro Sociale di Como, il 18 ottobre al Palasport di Bolzano, il 20 ottobre al Gran Teatro Geox di Padova, il 21 ottobre al Teatro Rossetti di Trieste e il 23 ottobre al Gran Teatro Morato di Brescia.
Vediamo insieme la scaletta-tipo dei concerti italiani di Robert Plant and Saving Grace.
The Cuckoo
(traditional cover)
Let the Four Winds Blow
(Robert Plant and the Strange Sensation cover)
Four Sticks
(Led Zeppelin cover)
Gospel Plow
(traditional cover)
Orphan Girl
(Gillian Welch cover)
Win My Train Fare Home (If I Ever Get Lucky)
(Robert Plant cover)
Everybody's Song
(Low cover)
The Rain Song
(Led Zeppelin cover)
It's a Beautiful Day Today
(Moby Grape cover)
As I Roved Out
(traditional cover)
For the Turnstiles
(Neil Young cover)
Angel Dance
(Los Lobos cover)
Friends
(Led Zeppelin cover)
Bis:
Gallows Pole
(traditional cover)
And We Bid You Goodnight
(traditional cover)