Manifestazione abusiva e botte agli agenti: quattro antagonisti condannati, 18 assolti
Diciotto assoluzioni perché è trascorso troppo tempo e l’azione penale non può più essere esercitata. E quattro condanne sia pure a un totale di tre anni e quattro mesi. Si è chiuso a distanza di oltre sette anni dai fatti contestati il processo a ventidue attivisti dell’area antagonista (centri sociali mestrini di Rivolta e Morion, No Global legati al Pedro, militanti del centro sociale Gramigna e di Bios Lab) finiti sul banco degli imputati per aver promosso, organizzato e partecipato a una manifestazione non autorizzata, per avere indossato caschi da motociclista con l’obiettivo di non farsi identificare, per resistenza a pubblico ufficiale e infine lesioni nei confronti di quattro agenti di polizia.
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Soltanto per gli ultimi due reati contestati sono arrivate le condanne: un anno di carcere a testa per Gianni Stoppelli, 59enne originario di Torino ma padovano d’adozione, e per Marco Zanotto, 47enne pure di Padova; otto mesi con la sospensione condizionale della pena per Lorenzo Bardelle, 56 anni e per Nicola Manno, 44 entrambi di Padova: tutti dovranno pagare un risarcimento complessivo di duemila euro ai quattro agenti (costituito parte civile con l’avvocato Leonardo Massaro) oltre a 3600 euro di spese processuali oltre a rivalutazione e interessi.
Pene contenute che, tuttavia, potrebbero costituire qualche grana per chi ha precedenti come Stoppelli: era giovanissimo componente di una banda torinese di minorenni che organizzò un colpo in una gioielleria di Mirafiori e lui, una volta entrato nel negozio armato di fucile, preso dal nervosismo premette il grilletto e uccise l’orefice Albino Allena.
Veniamo agli assolti: Enrico Zulian, 34 anni, di Padova; Carmine Alba, 60 di Padova; Jacopo Borga, 27 di Santorso (Vicenza); Tommaso Cacciari, 41, portavoce del centro sociale Morion di Venezia; Marisol La Biunda Castellani, 21 anni di Padova; Omid Tabar Firouzi, 38 di Padova; Davide Maria Lago, 24 di Padova; Gabriele La Mastra, 45 di Selvazzano; Ronaldo Lutterotti, 27 di Padova; Alberto Marsilii, 23 di Mestre; Tommaso Meneghetti, 24 di Padova; Andrea Occhipinti, 22 di Mestre; Niccolò Onesto, 23 di Venezia; Luca Perissinotti, 39 di Pordenone; Jacopo Povelato, 26 di Mestre; Marco Sandi, 31 di Feltre; il portavoce del Pedro Marco Sirotti, 39, e Riccardo Zancato, 37 entrambi di Padova. A difendere gli imputati i legali Giuseppe Romano, Ugo Funghi, Marina Infantolino, Aurora D’Agostino.
La sera del 17 luglio 2017 la Destra ultrà con Forza Nuova e il Veneto Fronte Skinhead organizza un sit-in, autorizzato, nella piazzetta della Prefettura contro lo ius soli. Immediata la reazione dei centri sociali di Padova e di Venezia, dei collettivi universitari, con Adl Cobas, militanti del Partito Comunista dei lavoratori e di Razzismo Stop.
Quando il fronte di destra improvvisa un corteo e la notizia arriva al fronte opposto, anche questi ultimi decidono di sfilare arrivando fino a piazza delle Erbe. E qui lo scontro – secondo quanto sarebbe emerso dai filmati – in seguito a una carica della la polizia, protetta da scudi in plexiglas. Immediata la reazione.