Traffico infernale a Treviso, il Comune progetta la terza corsia sul Put
«I tempi sono maturi per pensare una terza corsia sul Put». L’assessore alla mobilità Andrea De Checchi non fa molti giri di parole per annunciare la volontà dell’amministrazione di rivedere l’assetto di quella che è stata, venticinque anni fa, la rivoluzione della viabilità cittadina.
All’epoca fu una svolta copernicana, doveva essere accompagnata da tante altre opere complementari di più ampio respiro che non vennero fatte, ma fu comunque – da sé – una riorganizzazione della mobilità necessaria e utile.
Oggi però non basta più. Lo sa bene De Checchi, e lo hanno messo nero su bianco i tecnici che hanno redatto il piano per la mobilità sostenibile (Pums), studio che evidenzia le tante criticità dell’anello cittadino; in primis la mancanza di spazio per una mole di traffico che si è fatta pesantissima.
«La viabilità cittadina soffre nelle giornate di pioggia e anche i quelle di possibile maltempo. Ma quel che emerge ormai chiaramente» sottolinea l’assessore, «è che basti un carico aggiuntivo di traffico per mandare in tilt la circolazione. Servono correttivi e interventi.
L’assessorato ha individuato una strategia di breve periodo, «che prevede dalla prossima settimana l’istituzione di un osservatorio tecnico composto da lavori pubblici, mobilità e Mom» annuncia De Checchi, «per individuare le criticità della viabilità presenti e future, ma anche definire gli interventi operativi per risolverle, dalla concertazione dei cantieri (stabilendo tempistiche e procedure idonee a non creare intasamenti) a eventuali interventi risolutivi puntuali». Si riunirà, spiega Ca’ Sugana, con cadenza quindicinale a partire dalla prossima settimana quando verrà approvato in giunta.
Ma sul tavolo c’è già l’intervento madre, da pensare ed attuare: quello sull’anello.
La terza corsia sarà per i bus
«Abbiamo i dati, abbiamo gli studi, i tempi sono maturi per progettarla» sottolinea l’assessore evidenziando come «per terza corsia intendiamo una corsia dedicata al solo trasporto pubblico locale. Perchè quello a cui deve puntare Treviso è favorire l’uso di mezzi alternativi all’auto».
Ed i bus, oggi, viaggiano in colonna come tutti vanificandone il potenziale.
«La terza corsia sul Put si inserisce in un quadro ampio di interventi a favore del trasposto pubblico locale che intendiamo attuare anche nelle altre strade che portano al centro, dalla periferia». L’unico modo per far correre i bus, scavalcando le code, rendendoli davvero un’alternativa utile. «Dobbiamo lavorare sul progetto». Come farla, infatti, è un argomento di non facile soluzione.
Servono spazi
Gli studi del Pums evidenziano in rosso solo una parte della circonvallazione cittadina, quella da Porta Carlo Alberto a viale Montegrappa.
È lì che «l’intersezione di molte strade» comporta rallentamenti e problemi. Ma come trovare spazio per tre corsie dove ce ne sono due, alle volte strette, o tre ma già impegnate dalle corsie di immissione o uscita?
Il tombinamento di un fosso lungo viale Tasso per i lavori di Ats ha allargato la carreggiata dando l’idea che lì, già oggi, si potrebbe creare una terza corsia preferenziale per bus. Ma si tratta di duecento metri. Poi? In Comune per adesso nessuno si sbilancia, ma appare evidente – almeno in viale Cairoli – che l’unico modo per rosicchiare una nuova corsia lungo il Put possa essere sacrificare uno dei due filari di platani a lato della carreggiata.
Sarà quella la scelta? Oggi impossibile dirlo, anche perchè il piano, per quanto «urgente» non è nemmeno su carta. Ma è ben chiaro che il Quarto Lotto della tangenziale, chiamato a sgravare parte del traffico cittadino, se e quando verrà fatto da solo non basterà.