I portuali di Venezia in sciopero non mollano. Di Blasio convoca i sindacati
«Continueremo la nostra lotta fino a che l’Autorità portuale non ritirerà il bando di gara». Mauro Piazza, presidente della Compagnia dei lavoratori portuali, parla a nome degli oltre cento lavoratori della Nuova Clp. Sul tappeto il nuovo bando (ex articolo 17) dell’Autorità portuale sul lavoro temporaneo al Porto che, con le nuove regole, vede Venezia fare da apripista in Italia e che sta creando non pochi mal di pancia, oltre a una eco nazionale.
Giovedì 17 ottobre si è tenuto un incontro dal quale è emerso che nessuno ha intenzione di arrendersi, ma anche anzi, le armi si faranno sempre più affilate e il conflitto, è solo all’inizio.
«I lavoratori sono sempre più convinti di continuare la lotta: fino a che l'Autorità non ritirerà il bando di gara, andremo avanti a oltranza». Prosegue: «Stiamo ricevendo solidarietà da tutta Italia: da Ravenna a Trieste, da Monfalcone a Genova, Palermo, Napoli. Tutti ci guardano per capire da che porte si vuole andare e tutti sono pronti a movimentarsi».
Giovedì è stata una giornata frenetica, in un primo momento sembrava che ci fosse un incontro con i sindacati nazionali. Con il passare delle ore, la situazione si è chiarita e venerdì, nel primo pomeriggio, le organizzazioni delle tre sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil, sono state convocate dall’Autorità portuale per trovare una soluzione.
«È un momento importante, difficile e delicato» spiega Marino De Terlizzi, segretario Fit Cisl «nessuno può esimersi dalla responsabilità del ruolo che gli compete. Spererei che al vertice al quale siamo convocati ci fosse anche una rappresentanza istituzionale che si rendesse garante della buona riuscita dell’incontro». La volontà, dunque, è quella di trovare una quadra.
Rispetto allo sciopero dei portuali, si è espresso anche il consigliere Gianfranco Bettin: «Il Comune chieda il ritiro del bando dell’Autorità portuale sul lavoro temporaneo» ha scritto Bettin. «Certamente, a proposito della vertenza che oppone lavoratori del porto, scesi in sciopero a oltranza, e l’Autorità portuale di Venezia, come dice il sindaco, la ripresa del dialogo e del confronto tra le parti è auspicabile, per il bene del porto la cui centralità nell’economia e, prima ancora, nella storia della città non può essere disconosciuta da nessuno».
Ha proseguito: «Ma questa ripresa di confronto passa necessariamente, come dicono i lavoratori, per il ritiro del bando sul lavoro temporaneo, questione che fa di Venezia una sorta di banco di prova per l’intera realtà portuale nazionale e che non può, dunque, essere affrontata con forzature che mettono a repentaglio la sicurezza e la qualità dei posti di lavoro e la natura stessa delle relazioni tra autorità e lavoratori».
Infine: «Il Comune di Venezia si adoperi, quindi, affinché si giunga a questo risultato e, conseguentemente, si riapra su basi nuove e libere da ipoteche e forzature il confronto tra le parti nell’interesse di tutta la città».
La miccia era stata accesa nell’assemblea di mercoledì dei lavoratori portuali della Clp. Sciopero immediato e a oltranza.