Il 2024 anno record per le maree: oltre 200 giorni con l’acqua alta a Venezia
Mose sollevato, giovedì 17 ottobre, nonostante la marea fosse solo di 95 centimetri. La notizia ha suscitato qualche polemica e perplessità e c’è stato chi ha sottolineato come ci siano giorni con picchi ben più alti, la città allagata e il Mose non in funzione.
«Un sollevamento già previsto» ha chiarito Alvise Papa, responsabile del Centro previsioni e segnalazioni maree di Venezia, «anche perchè la piattaforma del Cnr in mare ha rilevato una marea di 108 e in diga al Lido si sono raggiunti i 112 centimetri».
Il sollevamento è durato poco meno di un’ora, dalle 9,33 alle 10,18. Si sa già che anche oggi le paratoie saranno attive, dal momento che alle 11,40 sono previsti 125 centimetri di marea.
Dati alla mano, Papa non ha dubbi: se il 2023 è stato l’anno delle sorprese, con l’acqua alta che è arrivata anche fuori stagione, in piena estate per diversi giorni consecutivi, nel 2024 si toccherà il record in fatto di maree medie, ovvero con livelli superiori agli 80 centimetri. A metà ottobre, gli episodi di questo tipo sono già stati 200, contro i 186 registrati in tutto il 2023.
«L’anno più severo era stato il 2014» ricorda Papa, «con 208 episodi di marea media. Sicuramente li supereremo, solo nei prossimi giorni ne avremo cinque o sei».
Anche se è un fatto relativamente normale, dal momento in cui ogni anno ci sono delle oscillazioni che possono far aumentare o diminuire questi episodi, Papa non ha dubbi: è un effetto del cambiamento climatico che, si sa, negli anni potrà solo peggiorare, soprattutto se non si adottano strategie per contrastarlo. Il tanto temuto aumento del livello del mare che, si stima, salirà di 30 centimetri entro il 2050 si vede già.
«Vent’anni fa, la differenza tra l’alta e bassa marea era di 23 centimetri» prosegue Papa, «oggi è di 45 centimetri e solo l’anno scorso era di 31. Nei primi anni del 2000, la marea astronomica era di 67 centimetri, oggi di 87». Questo, di riflesso, significa che bastano precipitazioni più lievi per far innalzare il livello medio della marea che, di conseguenza, ha un impatto più importante.
«La causa di questo incremento è quasi esclusivamente meteorologica, la quantità delle perturbazioni gioca un ruolo fondamentale e, ovviamente, tutto si inserisce nel discorso del cambiamento climatico».
Aspetto, questo, toccato anche dal Nobel per l’acqua, Andrea Rinaldo che, in un incontro pubblico a Mirano nell’ambito del Festival dell’acqua, aveva fatto una stima rispetto ai sollevamenti del Mose che, l’aveva ribadito, è arrivato con 60 anni di ritardo: viste le previsioni attuali e gli scenari futuri, per Rinaldo le paratoie dovrebbero alzarsi 260 giorni l’anno.
Un numero che fa impressione, che mostra con le sue cifre la fragilità di una città esposta e suscettibile, ma anche le due facce di una Venezia che vuole essere asciutta per poter permettere ai suoi commercianti di lavorare ma, così facendo, blocca il porto e la sua economia. E la preoccupazione c’è, su entrambi i fronti.
Claudio Vernier, presidente dell’associazione Piazza San Marco, guardando le previsioni per venerdì 18 ottobre e il meteo che indica piogge e temporali, incrocia le dita: «Speriamo che il sistema valvole e pompa regga per tutte quelle ore, esattamente come ha funzionato giovedì. Speriamo alzino il Mose almeno a 80 in punta della Salute per scongiurare il rischio piazza allagata, anche perché sono previsti temporali e l'acqua fatica a defluire» conclude Vernier.